Draghi: “Solo noi favorevoli a candidatura Ue dell’Ucraina. Putin non può vincere questa guerra”
Draghi: “Solo noi favorevoli a candidatura Ue dell’Ucraina. Putin non può vincere questa guerra”
L’Italia è stata “accontentata” sull’introduzione di un tetto al prezzo del gas, al vertice straordinario del Consiglio europeo, tenuto ieri e oggi a Bruxelles. Lo ha detto Mario Draghi, che in una conferenza stampa al termine della riunione ha anche definito un “successo straordinario” l’intesa trovata tra i capi di stato e di governo dei 27 stati membri per imporre un embargo sul petrolio russo, come parte del sesto pacchetto di sanzioni decise dall’Unione Europea dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. “Immaginare di essere uniti su un accordo che sostanzialmente mette embargo su circa 90% petrolio russo, dirlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile”, ha detto Draghi, sottolineando che “Putin non può vincere questa guerra” e che la “pace la può decidere solo Kiev”.
“L’Italia non esce penalizzata dall’intesa, anche per noi l’obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell’anno, e quindi saremo come tutti gli altri”, ha evidenziato il presidente del Consiglio, il quale ha previsto per il periodo estivo “il momento di massimo impatto di tutte le sanzioni fin qui approvate”, che, prevede, dureranno “molto a lungo”.
Alla domanda se l’UE sia consapevole che, pagando il gas russo, sta finanziando la guerra di Mosca, Draghi ha parlato di “una situazione frustrante, di grande imbarazzo”. “Ma non si può fare altrimenti”, ha aggiunto. La proposta, sostenuta dall’Italia, di imporre un limite al prezzo del gas pagato dai paesi europei, facendo leva sul potere negoziale dei 27, sarà discussa dalla Commissione europea, a cui è stato dato mandato dal Consiglio di studiarne la fattibilità. “È stato inserito un riferimento specifico nelle conclusioni”, ha detto Draghi.
Il presidente del Consiglio ha ribadito che non dovrà essere persa la battaglia sulla sicurezza alimentare, altrimenti i paesi che rischiano carestie si sentiranno traditi e non sosterranno l’Occidente. Draghi ha inoltre affermato che l’Italia è l’unico tra i grandi stati europei a non sollevare obiezioni sulla candidatura dell’Ucraina per l’ingresso all’Unione. “Lo status di candidato al momento non è prevedibile per l’opposizione di questi Paesi ma immaginare un percorso rapido sì. E mi sembra che anche la Commissione sia d’accordo”, ha detto, rispondendo a una domanda sulla possibile assegnazione dello status di candidato all’Ucraina già al Consiglio europeo di giugno.
L’ex presidente della banca centrale europea ha anche commentato il viaggio a Mosca, annunciato e poi sospeso da Matteo Salvini. “Quello che ho detto anche al Copasir” riguardo ad eventuali rapporti di esponenti di forze che sono al governo è che “l’importante è che siano rapporti trasparenti”, ha detto.