La rosa di Mario Draghi: ai partiti chiederà politici soft e non divisivi (di Marco Antonellis)
Lo avevamo già anticipato ieri, tanto che stamattina ne parlano i principali quotidiani: Mario Draghi per percorrere il fatidico ultimo miglio avrà bisogno di tutta l’esperienza del Quirinale, soprattutto in merito alla scelta dei ministri: è molto improbabile infatti che entrino i leader di partito, piuttosto sarebbe meglio puntare su figure di spicco o personalità d’area che possano dare coloritura politica ma senza provocare “crisi di rigetto” e rivalità tra un partito e l’altro. Questi i “consigli” del Colle a Mario Draghi.
Consigli che, come scrivevamo ieri, Draghi avrà tutto l’interesse a rispettare vista anche l’esperienza acquisita sul campo da Sergio Mattarella con le attuali forze politiche, prima con il Conte 1 e poi con il Conte 2.
Ora però siamo in grado di aggiungere un ulteriore tassello: nel secondo giro di consultazioni che comincerà da oggi i partiti si sentiranno chiedere dal Presidente incaricato Mario Draghi una “rosa di nomi” da cui poter attingere. Ovviamente non si tratterà di segretari di partito o di politici “divisivi”: la scelta sarebbe troppo rischiosa per la tenuta del governo. Meglio, si dice dalle parti del premier incaricato, andare su politici di stampo “soft” che possano garantire la tenuta politica del governo senza però correre il rischio di creare dissidi interni.
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