Draghi: “Oltre 1.200 le morti sul lavoro nel 2021, c’è ancora molto da fare”
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Draghi: “Oltre 1.200 le morti sul lavoro nel 2021, c’è ancora molto da fare”
C’è ancora molto da fare per la sicurezza dei lavoratori. Lo ha ribadito oggi Mario Draghi in un intervento al congresso della Cisl, in cui ha ricordato che la guerra in Ucraina rende “ancora più necessari” gli sforzi di cambiamento.
“Voglio ricordare, ancora una volta, le persone che hanno perso la vita mentre lavoravano, oltre 1.200 nel solo 2021”, ha detto il capo del governo, rivolgendo alle famiglie e ai colleghi dei deceduti “la più sentita vicinanza del governo e mia personale”. Con la collaborazione attiva di voi sindacati, siamo intervenuti per rafforzare e rendere piu’ partecipato il sistema dei controlli”, ha aggiunto Draghi, che già in altre occasione aveva promesso interventi sul tema della sicurezza sul lavoro, ammettendo che “potenziare le attività ispettive non basta”.
“Le aziende devono fare attività di formazione, di manutenzione, di prevenzione. È un tema di civiltà, che qualifica una democrazia”, ha sottolineato.
Nel suo discorso, il presidente del Consiglio ha evidenziato come le crisi scatenate dalla guerra in Ucraina in vari settori dell’economia colpiscono “i cittadini più vulnerabili, le realtà sociali più fragili, e mettono a dura prova la coesione sociale”. “Ci costringono a ripensare la nostra politica energetica, le nostre catene produttive, il nostro sistema di filiera”, ha affermato. “Il governo si è mosso con rapidità per tutelare i lavoratori di fronte alle molte crisi di questi anni”, ha detto, elencando gli interventi del suo esecutivo per “tutelare i cittadini dai rincari” energetici.
“Prevediamo che la pressione fiscale quest’anno cali di 0,4 punti percentuali rispetto all’anno scorso, la riduzione più consistente degli ultimi sei anni”.