Draghi “l’Americano” punta a contrastare il predominio dei tedeschi in Ue (al fianco di Macron)
Mario Draghi lo meditava da tempo, non per niente c’era chi una volta lo chiamava Mario l'”Americano“; questo l’appellativo che si era guadagnato sul campo. Ed ora è arrivato il momento della scelta, auspice anche il clamoroso flop “europeo” dovuto al tandem Merkel-Von der Leyen: passare armi e bagagli con la Francia di Macron (per controbilanciare lo strapotere tedesco) ma soprattutto riallineare il paese all’atlantismo con la A maiuscola della Casa Bianca.
Non per niente, le prime nomine che contano sono state all’insegna dello stars and stripes: “L’arrivo di Gabrielli al vertice dell’’intelligence tricolore, avvenuta con la tanto riservata quanto fondamentale benedizione del Colle, risponde proprio a questa esigenza: rimettersi in sintonia con gli Stati Uniti d’America”. Ma non finisce qui, perché presto altri cambiamenti nel mondo dell’intelligence arriveranno tanto più ora che Biden ha sferrato un colpo durissimo a Putin e alla sua Russia: “È un assassino, pagherà per le interferenze”. Insomma, Mario Draghi ha scelto: l’Italia, come già evidenziavamo in tempi non sospetti, sarà il “gendarme” degli Stati Uniti (che non hanno mai particolarmente “amato” la Germania) in Europa.
Ma c’è di più perché la fallimentare strategia vaccinale del duo Merkel-Von der Leyen (che a comandare sia la cancelliera lo dimostra il fatto che i vaccini AstraZeneca sono stati bloccati solo dopo esplicita richiesta tedesca) non potrà non avere ripercussioni anche sulla geopolitica europea e l’Italia già da tempo non vedeva l’ora di rinsaldare i rapporti con la Francia, reputata più “gestibile” della Germania. In ballo oltre ai vaccini ci sono i soldi del Recovery che finora sono stati assegnati solo sulla carta.
“Meglio fare squadra con i francesi che hanno esigenze molto più simili alle nostre“, spiegano dalla Farnesina. Il timore è che i Paesi del nord Europa a pandemia conclusa rialzino la testa e rimettano in discussione le promesse e gli accordi fatti. Ma soprattutto, l’intesa con la Francia servirà all’Italia per garantirsi un rientro non “punitivo” dei parametri del Patto di stabilità europeo: “Bisognerà tenere a bada i falchi del nord Europa” spiegano ambienti della Farnesina. “Sarebbe un problema per l’Italia se tornassimo a parametri troppo stringenti. Si rischierebbe di “strozzare” il Paese per rispettarli e la Troika sarebbe inevitabile”. Con la conseguente svendita dei gioielli di famiglia.
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