Il presidente del Consiglio Mario Draghi è deciso a dare il via libera alla riapertura delle attività penalizzate dalle restrizioni anti-Covid, ma intende aspettare “ancora due settimane” prima di procedere, per dare al Comitato tecnico scientifico (Cts) il tempo di valutare l’effetto del rientro a scuola sui contagi. A riportarlo è un articolo pubblicato da Alessandro Barbera su La Stampa di oggi.
Ieri il premier ha fatto il punto sulle misure economiche necessarie ad accompagnare il Paese fuori della pandemia insieme al ministro dell’Economia Daniele Franco. L’esecutivo sta lavorando al Def e al nuovo scostamento di bilancio che sfiorerà i 40 miliardi, una parte dei quali destinati a finanziare le opere “fuori budget” previste dal Recovery Plan, e un nuovo piano di aiuti per le attività penalizzate dalle restrizioni.
Il nuovo decreto con i sostegni alle imprese dovrebbe arrivare entro il 26 aprile, ma rispetto ai precedenti comprenderà soprattutto aiuti rispetto ai costi fissi delle imprese. Tra questi, lo stop alla rata Imu di giugno, alla tassa di occupazione del suolo pubblico, un credito d’imposta per gli affitti commerciali e una nuova moratoria sui mutui.
L’incontro tra Draghi e Franco è avvenuto nello stesso giorno in cui i ristoratori, i commercianti e gli imprenditori sono tornati in piazza a Roma per manifestare sotto lo slogan “Io Apro”, chiedendo lo stop alle chiusure e la ripartenza delle attività. Domani il Cdm darà il via libera al Documento di economia e finanza (Def), che dovrebbe prevedere una crescita stimata quest’anno superiore al 4 per cento.
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