Tutti i leader mondiali prendono posizione sull’Afghanistan. Da Draghi solo mezza parola (mentre compra la carne alla Pieve)
Nei giorni scorsi Mario Draghi, in vacanza a Città della Pieve, è stato “beccato” a fare la spesa al supermercato della cittadina umbra. Come un cittadino qualunque si è fermato al bancone della carne e ha chiesto qualche consiglio su quale prodotto acquistare al macellaio. Poco dopo aver fatto la spesa il premier è risalito sulla sua Bmw e si è allontanato. Ma non è questo quello che importa in queste ore. Perché più che la spesa al supermercato di Mario Draghi sta facendo scalpore il “silenzio assordante” del presidente del consiglio italiano sulla situazione in Afghanistan.
“Solo poche righe di prammatica e nulla più” commentano oggi ambienti della maggioranza di governo: “Siamo al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani e in particolare quelli delle donne”, ha scritto il premier in una brevissima nota diramata da Palazzo Chigi. Tutto qui.
“Mentre i big occidentali parlano a suon di conferenze stampa e messaggi social e tv (Biden, Macron, Johnson, Merkel) il nostro premier se ne sta in religioso silenzio quasi a voler aspettare il corso degli eventi”. Il più severo è stato il premier britannico Boris Johnson, che ha subito chiesto alla comunità internazionale di non riconoscere il nuovo regime talebano alla guida dell’Afghanistan e in accordo col presidente francese Emmanuel Macron, offrirsi di ospitare un G7 per discutere dell’emergenza Kabul. Macron ha diffuso un videomessaggio sui social, nel quale ha ribadito la necessità di gestire i flussi migratori: “L’Europa non può accollarsi da sola questa emergenza, serve una cooperazione con Pakistan, Turchia e Iran“. La Cancelliera Angela Merkel ha detto che “in Afghanistan abbiamo sbagliato tutto” e che la caotica fine del governo “è stata provocata almeno in parte da ragioni di politica interna americana”. Ancor più duro il suo successore in pectore, Armin Laschet, che la definisce “la peggiore disfatta per la Nato dalla sua fondazione”.
Insomma, solo l’Italia si è limitata ad una stringatissima nota di poche righe. Cosa che sta generando più di qualche malumore in seno alla maggioranza di governo: “Se si fosse comportato così Giuseppe Conte la stampa lo avrebbe massacrato” il refrain che circola stamattina nelle chat grilline. Ma anche in casa Pd ci si sarebbe aspettato un intervento di maggior peso da parte del premier Draghi. Non per niente Enrico Letta ci ha tenuto a mettere subito le cose in chiaro chiedendo la convocazione immediata del Consiglio Europeo. Per l’Italia e l’Europa quanto sta accadendo in Afghanistan non sarà un pranzo di gala. Bisogna subito identificare con chiarezza l’interesse nazionale per evitare di trovarsi spiazzati nel prossimo futuro.