Dopo i lupi Cingolani dà la caccia alle nutrie
Sull’ipotesi di tornare a sparare ai lupi si è mostrato possibilista, ma sulle nutrie Roberto Cingolani non ha dubbi: vanno sterminate. Quei roditori originari del Sud America, che da tempo si sono diffusi in mezza Italia, sono invasivi, rappresentano un pericolo per piante e altri animali, e sono pure causa di dissesto idrogeologico, scavando gallerie e tane che fanno crollare gli argini dei corsi d’acqua.
Il ministro della Transizione ecologica ha così firmato un decreto con cui ha stabilito che le nutrie debbano essere catturate con gabbie-trappola e uccise con biossido o monossido di carbonio ad alta concentrazione. Assicurandosi però che ai roditori siano risparmiati «dolore, angoscia e sofferenza evitabili». Possibile anche sparare alle nutrie, ma con una raccomandazione: accertare che in zona non vi siano lontre e che dunque non si rischi di fare confusione e freddare l’animale sbagliato. Dal 2014 non viene posto un freno alle nutrie e Cingolani vuole recuperare il tempo perduto.
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