Il discorso di Savoini ai russi nel 2016: “Salvini ve l’ho portato io”
Il discorso di Savoini ai russi nel 2016: “Salvini ve l’ho portato io”
SAVOINI SALVINI – Quello tra Gianluca Savoini, presidente dell’associazione culturale Lombardia Russia, e il leader della Lega Matteo Salvini è un rapporto di vecchia data. I due si conoscono e collaborano da tempo, ben prima dell’incontro con gli emissari di Putin su un possibile finanziamento russo al Carroccio, intercettato all’Hotel Metropol di Mosca ad ottobre 2018.
A confermarlo è un discorso, disponibile online sul sito geopolitica.ru, che nel 2016 Savoini inviò al Forum antiglobalizzazione di Mosca. A parlarne è oggi il quotidiano Repubblica (articolo di Concetto Vecchio).
Savoini ai russi: “Salvini alla Duma ve l’ho portato io”
Ve l’ho portato io Salvini, scriveva tre anni fa l’uomo di Moscopoli rivolgendosi ai russi. In realtà quel giorno, era il mese di settembre 2016, Savoini non si trovava al Forum nella capitale russa “per impegni inderogabili”, ma fece leggere il discorso al vicepresidente della sua associazione, Gianmatteo Ferrari.
“Abbiamo stretto – si legge nell’intervento in Rete – un rapporto proficuo e attivo con la Lega Nord, che grazie anche ai nostri contatti in Russia, ha portato il leader Matteo Salvini ad essere ricevuto e applaudito da tutta la Duma, ad intrattenere incontri e accordi politici con esponenti governativi e istituzionali, fino all’incontro con il presidente Vladimir Putin”.
“Con Salvini – proseguiva Savoini – ho fatto parte della prima delegazione ufficiale europea che si è recata in Crimea pochi mesi dopo il vittorioso referendum di autodeterminazione e ricordo la meravigliosa ospitalità e accoglienza ricevuta dal presidente Aksionov e da tutto il governo crimeano a Simferopoli, proprio due anni fa di questi tempi. E presto ci torneremo volentieri, dagli amici della Crimea russa”.
Un rapporto solido, insomma. Che in questi giorni Salvini continua a negare. Sui contatti con Savoini il segretario della Lega continua sistematicamente a minimizzare.
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Per il resto, nel discorso di Savoini – come evidenzia Repubblica – spuntano vanterie e teorie complottistiche. Ad esempio: “È ormai rispauto che Al Qaeda è stata una creazione Americana, fatta per colpire i russi in Afganistan a vantaggio di Washington”, e “l’Isis è stato finanziato dall’Occidente per abbattere il regime di Assad in Siria, grande ostacolo geopolitico alle mire del Nuovo ordine unipolare, salvo poi incendiare tutto il Nord Africa e il Medio oriente”.
Savoini manifestava il totale apprezzamento suo e della sua associazione per le politiche di Putin. “Noi siamo felici di essere qui in Russia oggi, perché da veri europei sentiamo che la vera Europa è qui. Un’Europa dei popoli liberi, un’Europa che non vuole essere invasa da ondate migratorie scatenate dalle politiche vergognose globaliste che cercano manodopera a basso costo da schiavizzare (e li chiamano profughi!)”. Teorie e posizioni che non di rado vengono espresse dagli esponenti leghisti.