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L’informativa di Conte in Parlamento: “Nessuna limitazione per chi non usa l’app. Presto allentamento delle misure, no al Mes”

Immagine di copertina
Il premier Giuseppe Conte (Credits: ANSA / FABIO FRUSTACI)

Discorso Conte Senato Camera 21 aprile 2020: diretta live | Informativa Coronavirus e Consiglio Ue

DISCORSO CONTE DIRETTA LIVE – Il premier Giuseppe Conte è atteso oggi al Senato e poi alla Camera per un’informativa (leggi qui dove seguirla in diretta e in streaming) sul Consiglio europeo di giovedì 23 aprile, ma anche sulle ultime novità relative all’emergenza Coronavirus in Italia. L’informativa di Conte a Palazzo Madama è stata chiesta nei giorni scorsi dai capigruppo, mentre quella a Montecitorio dal capogruppo di Fdi Francesco Lollobrigida. Il premier parla alle ore 15 in Senato e alle ore 17 alla Camera.

Di seguito, il discorso integrale del premier Conte.

Discorso Conte, la diretta live

Gentile presidente, onorevoli senatrici e onorevoli senatori. L’odierna informativa mi permette di aggiornare il Parlamento sulle iniziative del governo per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. Sugli strumenti ai quali si è fatto ricorso è in atto un ampio dibattito molto articolato. Desidero ribadire in quest’aula che la pandemia ha costretto a misure di estrema urgenza. In ogni più delicato passaggio ho avuto la massima premura affinché fosse assicurato che tutti gli organi istituzionali fossero coinvolti a tutela del principio supremo di democraticità.

La strategia del governo per l’emergenza sanitaria si può dividere in cinque punti. Primo: mantenere le misure di distanziamento sociale. Secondo, rafforzare le reti sanitarie del territorio come arma principale per combattere il virus. Terzo: intensificare il tutto il territorio la presenza di Covid Hospital come strumento fondamentale per trattare i pazienti affetti da Coronavirus, riducendo il rischio per gli operatori sanitari e altri pazienti ricoverati per altre malattie. Quarto: l’uso di tamponi e di strumenti sierologici. Quinto punto: rafforzamento della mappatura dei contagi sospetti. L’immediatezza e l’isolamento di eventuali positivi sono fondamentali per evitare nuovi focolai. Per questo un’applicazione su smartphone è necessaria. Questa applicazione sarà offerta su base volontaria e non obbligatoria. Chi non vorrà scaricarla non subirà limitazione di movimenti. Io stesso mi riservo di informare il Parlamento sulle caratteristiche di questa applicazione.

Si prospetta davanti a noi una fase molto complessa. Dobbiamo procedere a un allentamento delle attuali misure restrittive. I motori del Paese devono riavviarsi. Ma questo riavvio deve avvenire su un piano articolato e strutturato. Ci saranno alcune modifiche anche per le misure di distanziamento sociale. Non mi sfugge che vi saranno delle modifiche delle nostre abitudini di vita. Reputo doveroso informare il Parlamento circa la strategia che il governo sta operando in questi giorni. Il 10 aprile scorso ho istituito un comitato di esperti al fine di studiare strategie per la ripartenza economica in condizioni di sicurezza.

Con l’ausilio di questi esperti stiamo lavorando su un programma di riaperture su base nazionale, che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio in modo da intervenire successivamente se questa si rialzi. Una volta che il programma stilato dagli esperti sarà terminato, verrà condiviso con enti locali e sindacati. Si tratta di un passaggio complesso. Un’imprudenza in questa fase può compromettere tutti i sacrifici che con responsabilità e disciplina i cittadini hanno dovuto affrontare fin qui.

Sulle questioni economiche, il governo è consapevole che gli interventi fatti fino ad ora non sono sufficienti. Occorre un sostegno alle famiglie prolungato nel tempo. Oltre ai 25 miliardi stanziati nel Cura Italia, il governo è intenzionato a stanziare una cifra non inferiore ai 50 miliardi di euro per un intervento complessivo non inferiore ai 75 miliardi di euro. I fondi serviranno al sostegno di coloro che non sono coperti da cassa integrazione, a fondi aggiuntivi per comuni e province, agli interventi di sostegno per sanità e protezione civile.

Ringrazio la maggioranza che sostiene il governo, ma anche ogni singolo parlamentare per l’impegno e la partecipazione e per il sostegno che non state facendo mai mancare. In un momento così difficile per la Nazione, desidero confermare la piena disponibilità al dialogo mio e dell’intero governo con le forze di opposizione. Il contributo di una opposizione responsabile troverà sempre apertura e considerazione. La sfida che ci attende non può essere affrontata solamente con politiche nazionali. Affinché tutti i Paesi possano superare l’emergenza sanitaria è necessario che le Nazioni sappiano mettere in campo politiche solidali.

L’Unione Europea non può ripetere gli errori della crisi finanziaria del 2008. È un rischio che non possiamo permetterci di correre. Il fallimento porterebbe grave danno allo stesso progetto Europeo. L’eurogruppo predispone una serie di strumenti. Sull’ormai strafamoso Mes si è alimentato un dibattito che rischia di dividere l’Italia in opposte tifoserie. Non si può pensare di fare affidamento al Mes per una sfida così epocale. È uno strumento che ha sin qui espresso linee di finanziamento sempre più stringenti. Tutte cose che io rendo inaccettabili data la natura di questa crisi.

L’Italia, insieme ad altri 8 Paesi, hanno lanciato una sfida per nuovi forme di finanziamento. All’ultima riunione dell’Eurogruppo è stato compiuto un deciso passo in avanti. Nel paragrafo 16 è stata proposta una nuova linea di credito. Alla Spagna interessa il Mes, all’Italia no. Nelle scorse settimana ho proposto un manifesto programmatico che è stato sottoscritto da altri 8 Paesi che ora sono con noi. Sulla trattativa con la Ue, comunque, l’ultima parola spetterà al Parlamento.

L’European Recovery Fund dovrà essere immediatamente disponibile e dovrà essere messo a disposizione di tutti i Paesi interessati subito attraverso meccanismo di garanzie che ne anticipino l’applicazione. A noi interessa portare a casa un risultato, non rivendicare una primazia. Dobbiamo affrettarci senza indugio a rafforza la nostra casa comune. Dobbiamo ripararla in fretta per sperare di competere anche con le altre economie globali. Non potrò accettare un compromesso al ribasso. Non ci saranno alcuni vincitori e alcuni perdenti. Sono convinto parlando di Europa che o vinceremo tutti o perderemo tutti. Il prossimo Consiglio Europeo non sarà risolutivo a questo fine, ma farò di tutto affinché le cose vadano nell’unica direzione ragionevole.

Le anticipazioni

Il discorso di Conte ha due assi portanti: il Consiglio europeo di giovedì 23 aprile, durante il quale si giocherà una fetta importante del futuro economico degli Stati membri post Covid-19, e l’emergenza Coronavirus in Italia. Sul Consiglio Ue, il premier ha l’obiettivo di tenere le redini di una maggioranza di governo che si è letteralmente spaccata sul tema del Mes, con il Pd che si è detto favorevole alla decisione dell’Eurogruppo di prevedere l’utilizzo del Fondo salva-Stati senza condizionalità per le spese sanitarie e l’ala più intransigente del Movimento Cinque Stelle che invece si dice contraria e spinge per i Coronabond. Conte ha già spiegato in questi giorni che il fatto che il Mes sia stato inserito all’interno del documento non significa che l’Italia ne usufruirà e ha anche chiesto che “l’Europa dia una risposta” usando “tutta la sua potenza di fuoco attraverso l’emissione di obbligazioni comuni”.

Il secondo asse è quello relativo alla Fase 2 dell’emergenza Coronavirus in Italia, soprattutto dopo che stamattina – su Facebook – Conte ha chiarito che la riapertura del Paese inizierà “ragionevolmente” dal 4 maggio prossimo. Il premier dunque spinge per una riapertura graduale e non anticipata al 27 aprile, come invece volevano alcuni governatori di Regione e molti proprietari di fabbriche in Italia.

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