Il discorso di Conte alla Camera: “Crisi che provoca sgomento, ora serve governo coeso. Cerchiamo parlamentari volenterosi”
Discorso Conte alla Camera: voto di fiducia al Governo
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella tarda mattinata di lunedì 18 gennaio ha affrontato il “primo atto” della crisi di Governo parlando alla Camera dei Deputati, dove in serata è previsto il voto di fiducia. Si tratta, come detto, del primo passo dei due decisivi per capire se l’esecutivo avrà o meno i numeri per andare avanti. Domani, martedì 19, infatti il premier parlerà al Senato dove la situazione pare più complicata. Ecco che cosa ha detto Conte alla Camera.
Crisi di governo: la replica di Conte alla Camera
Il mio è un appello molto chiaro e nitido: c’è un progetto politico ben preciso e articolato che mira a rendere il Paese più moderno e a completare tante riforme e interventi già messi in cantiere. Chi si riconosce nel progetto può dare una mano e un contributo di idee. È un’ora grave, dalle vostre scelte dipende il futuro del Paese per costruire un futuro migliore alla luce del sole. Il mio appello è limpido e chiaro per costruire insieme il futuro. Guardiamo con grande speranza alla presidenza Biden, ho avuto con lui una lunga e calorosa telefonata e siamo rimasti che ci aggiorneremo presto in vista del G20.
Dopo i fatti del 6 gennaio abbiamo avuto conferma che le nostre democrazie vanno difese con fatti e parole e che a noi leader incombe la responsabilità speciale perché non possiamo permetterci di alimentare la tensione. Nelle zone terremotate del centro sud abbiamo ricostruito con forte accelerazione, le domande sono cresciute del 60 per cento, i contributi sono pari a 1,5 miliardi di euro, 4mila famiglie hanno potuto fare rientro nelle zone distrutte dal sisma. La semplificazione normativa che abbiamo approvato con il contributo di questo parlamento si sta rivelando efficace, grazie anche alla sinergia con le autorità locali.
Per il sud, questo è un governo che viene accusato di essere troppo meridionalista: il sud è in cima alle priorità, ma non per una scelta ideologica. Il divario è tale che se l’Italia non è riuscita a esprimere il potenziale di crescita economica è perché il sud non riesce a correre. Nel PNRR troverete molte indicazioni e arriverà qui in Parlamento per consentire a voi di elaborare preziose indicazioni, adesso c’è la possibilità di dare un altro prezioso contributo e dare suggerimenti e migliorie nel confronto che proseguirà.
Ci sarà poi una interlocuzione costante perché quando raccoglieremo le vostre indicazioni elaboreremo la versione finale del Recovery plan e torneremo per accogliere la vostra deliberazione. Chiedo a nome del governo di riporre la fiducia nella risoluzione di maggioranza.
Crisi di governo: il discorso di Conte alla Camera
All’inizio di questo governo illustrai un preciso piano per il Paese. Precisai che il piano poteva svolgersi solo su alcuni precisi paletti, tra cui la solida vocazione europeista del nostro Paese. Mi sono adoperato sin dall’inizio perché si delineasse un disegno riformatore ampio e coraggioso. Quel progetto politico avrebbe disegnato l’inizio di una nuova e speriamo ancora stagione riformatrice. Ancora oggi a riguardare quei 29 punti programmatici che abbiamo delineato tutti assieme, c’era visione. C’era una forza spinta ideale, c’era un chiaro investimento di fiducia. Agli inizi del 2020 le condizioni per l’attuazione di quel progetto si sono complicate e si sono dovute misurare con la pandemia.
Stiamo affrontando una sfida epocale. Alcune nostre più radicate certezze sono state improvvisamente poste in discussione. La politica è stata costretta a misurarsi con la scienza, nella difficoltà di offrire risposte rapide. Abbiamo dovuto operare delicatissimi bilanciamenti costituzionali per imporre misure restrittive. Questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità. L’esperienza della pandemia ha rafforzato nelle forze politiche che con lealtà hanno sostenuto il governo la consapevolezza del dialogo per assumere decisioni fondamentali alle quali per la gravità dell’ora non potevamo certo sottrarci.
Abbiamo assunto le decisioni più giuste? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Il governo ha operato in delicati bilanciamenti negli interessi costituzionali con il massimo scrupolo e la massima attenzione. Se io oggi a voi in questa aula e ai cittadini posso parlare a testa alta non è per l’arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori, ma nella consapevolezza di aver lavorato con il massimo scrupolo nell’interesse dei cittadini.
Alcuni hanno opinato che la pandemia ha avuto l’effetto di oscurare la politica. Il dialogo tra politica e scienza si è infittito, ma mai come in questo periodo la politica si è assunta scelte anche tragiche. La scelta di tutelare la salute è stata politica. Solo tutelando quel bene primario si potesse preservare il tessuto economico del nostro Paese. Fortemente politica è stata la determinazione con la quale il governo, primo fra tutti governo europei, ha chiesto all’Unione Europea di farsi promotrice di politiche espansive.
Italia ha avuto un ruolo decisivo e propulsivo nell’approvazione del Recovery Fund. Ancora politica è stata la scelta di accompagnare le misure emergenziali con interventi strutturali. Anche nei momenti più complessi non abbiamo mai rinunciato per porre le basi del rilancio del Paese. Noi abbiamo da subito raccolto la sfida di trasformare le difficoltà in opportunità.
La risposta del governo a queste sfide è visibile. Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fosse stata condivisione, collaborazione e responsabilità in ciascuna forza politica. L’esperienza della pandemia, pur nella tragicità, ci ha restituito il senso di responsabilità, che è stato manifestato anche dalle forze di opposizione, che pur nelle differenti posizioni hanno, avete contribuito, ad affrontare alcuni passaggi critici. Bisogna darvene atto.
Nei momenti più critici nella storia di un Paese dobbiamo ritrovare le ragioni più nobili e alte della politica, orientata a bisogni dell’uomo. Non possiamo offrire risposte mediocri come se nulla fosse accaduto. Dopo la pandemia, nulla sarà come prima. Il governo deve essere all’altezza di questo ingrato compito. Al culmine di alcune settimane di toni molto aspri, e a volte scomposti, le ministre di Italia Viva hanno deciso di astenersi in Consiglio dei ministri richiedendo il Mes, che nulla c’entra con il Recovery Fund, per poi dimettersi che ha aperto una crisi, che deve essere chiarita in Parlamento.
La crisi avviene in una fase cruciale del nostro Paese quando la pandemia è ancora in corso. Tanti italiani stanno soffrendo per aver perso i propri cari. Confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi per provare a spiegare una crisi di cui immagino i cittadini, ma devo confessarlo, io stesso, non ravviso alcun plausibile fondamento. Agli occhi di chi ci guarda, dei cittadini in particolare, queste discussioni appaiono del tutto incomprensibili.
Rischiamo, tutti, di perdere contatto con la realtà. C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No. I ministri e gli alleati di governo sono testimoni del fatto che abbiamo compiuto ogni sforzo per evitare che questa crisi, ormai latente, potesse esplodere. Nonostante i continui rilanci, concentrati sui temi divisivi all’interno delle forze di maggioranza. Questa crisi ha aperto una ferita profonda ma ha provocato, e questo è ancora più grave, profondo sgomento nel Paese.
Questa crisi rischia di provocare danni notevoli e ha già fatto salire lo spread. Ha attirato l’attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Arrivati a questo punto, diciamolo con franchezze, non si può pensare di recuperare quel clima di fiducia. Adesso si volta pagina. Questo Paese merita un governo coeso, dedito al tempo pieno a lavorare per l’interesse dei cittadini.
Adesso dobbiamo portare il Paese fuori dalla pandemia, siamo i primi in Eu per i vaccini. Dobbiamo completare il Recovery Plan, abbiamo inviato in Parlamento il documento aggiornato e siamo in attesa di ricevere le vostre indicazioni. Poi avvieremo confronto con parti sociali.
Ora bisogna rafforzare la medicina territoriale, investire in ricerca, dobbiamo continuare ad accelerare il processo di decarbonizzazione, continuare a mettere in sicurezza il territorio, introdurre grandi condizionalità ambientali nella ripartizione dei fondi ambientali. Dobbiamo tutelare in questa fase così acuta di recessione gli investimenti più strategici del Paese, realizzare una riforma fiscale, mettere in atto la digitalizzazione del Paese. Dobbiamo rilanciare cultura e turismo, valorizzando i maggiori asset culturali del Paese anche attraverso l’attrazione dei nostri investimenti.
Il governo si impegnerà a promuovere una riforma elettorale di impianto proporzionale quanto più possibile condivisa trattandosi di una riforma di sistema, che possa coniugare efficacemente le ragioni del pluralismo e l’esigenza di assicurare una stabilità politica al sistema. Potranno essere introdotte anche modifiche per la revisione del titolo V.
L’Italia ha recuperato il suo prestigio in Europa. È appena iniziata la presidenza italiana del G20. Abbiamo la possibilità di indirizzare l’agenda. Per fare queste cose, il governo ha bisogno del più ampio consenso in Parlamento. Servono forze parlamentari volenterose. Servono uomini e donne capaci di sfuggire alle ambizioni personali. Questo governo intende perseguire un progetto politico ben preciso, che mira a modernizzare il Paese.
Chi ha idee, progetti, volontà, di farsi costruttori di questo progetto, questo è il momento giusto per contribuire a questa prospettiva. Questa alleanza sarà chiamata a esprimere una imprenscindibile formazione europeista. Forze politiche che saranno chiamate a fare una chiara scelta di campo, contro le derive nazionaliste e logiche sovraniste.
Sarebbe un arricchimento per questa alleanza poter acquisire il contenuto politico di formazioni che si collocano nel solco dell’europeismo. Forze europeiste, liberali, popolari e socialiste. Aiutateci a ripartire. Cari cittadini, avete pienamente ragione. La fiducia tra le istituzioni e i cittadini deve essere reciproca. Vi abbiamo chiesto tanti sacrifici perché vi abbiamo detto sono necessari a superare la pandemia. Avete offerto una grande risposta, dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Con il voto di oggi confido che anche le istituzioni sappiano ripagare la vostra fiducia. Alle forze di maggioranza voglio preannunciare che avvieremo un patto di fine legislatura, rafforzando la squadra di governo.
Preannuncio che non intendo mantenere la delega all’Agricoltura e mi avvarrò anche della facoltà di designare una persona di mia fiducia a cui affidare la delega dell’Intelligence. Teniamo fuori il comparto di Intelligence dalle polemiche. Se il Parlamento vorrà accordare al governo la fiducia, garantisco ai cittadini che ci impegneremo con il cuore, io sono disposto a fare la mia parte. W l’Italia.
Streaming e tv
Dove vedere il discorso di Conte e il voto di fiducia in diretta tv e live streaming? Sarà possibile seguirlo in diversi modi: in primis su Rai 1 (canale 1 o 501 del digitale terrestre) che trasmetterà dalle ore 12 a chiusura le comunicazioni del premier, il dibattito e il voto. Sulla notizia saranno poi ovviamente tutti i canali all news, come, ad esempio, SkyTg24 (canale 50 del digitale terrestre), TgCom24 (canale 51) e Rai News 24 (canale 48). Non solo tv. Sarà possibile seguire discorso e votazione sulla fiducia al Governo anche in live streaming. Dove? Sul canale Youtube ufficiale di Palazzo Chigi. Altra soluzione è quella di connettersi via pc, smart tv, smartphone o tablet alle piattaforme RaiPlay, Mediaset Play o al sito di SkyTg24. Non è escluso poi che l’intervento di Conte non venga trasmesso anche sul profilo Facebook ufficiale del capo del governo.
Cosa dirà Conte
Ma cosa dirà Conte nel suo discorso alla Camera (qui sopra la diretta Live dalle ore 12)? Secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera, il premier non userà toni da processo, non tratterà Matteo Renzi come un imputato. E nell’aula di Montecitorio ammetterà di aver “fatto errori”, magari anche tanti, ma non tali da giustificare una crisi al buio e la caduta del governo, mentre arriva la terza ondata del virus. “C’è in gioco il Paese” sarà il filo conduttore del discorso con cui Giuseppe Conte, alla prova decisiva del suo doppio mandato, spera di agguantare la maggioranza assoluta oggi alla Camera e di conquistare, domani al Senato, una fiducia che si avvicini il più possibile ai 161 voti.
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