Diego Fusaro candidato sindaco a Gioia Tauro, ma arriva ultimo. Il suo assurdo commento sui social
Diego Fusaro Gioia Tauro
“Anche la storia, diceva Hegel, ha la sua ironia. E così +Europa, non avendo raggiunto il 4 per 100, resta confinata nel perimetro nazionale italiano”. Diego Fusaro commenta così la sconfitta di +Europa e della sua leader Emma Bonino alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 26 maggio.
Quel che non commenta Fusaro è l’ironia che ha colpito proprio lui. Perché il “filosofo” non lo dice sui social – su cui tanto ama punzecchiare il prossimo – il risultato ottenuto alle elezioni comunali di Gioia Tauro, comune di 20mila abitanti in provincia di Reggio Calabria in cui il nostro si era candidato a sindaco.
E così, tra decine di post di sponsorizzazione dei suoi libri e decine di quelli dedicati al commento delle elezioni, Diego Fusaro non ha trovato il tempo di fare un tweet sulla sua breve ma intensissima esperienza politica nel Reggino.
Peccato, perché sarebbe davvero interessante sapere che cosa ne pensa il “filosofo” dei ben 281 voti guadagnati a Gioia Tauro (su 16.223 votanti), pari al 2,84 per cento. Su cinque candidati, Fusaro è arrivato ultimo. Altro che perimetro nazionale.
Forse non sarà riuscito a convincere gli elettori con le sue teorie sul turbocapitalismo, forse non ha colto le esigenze di quella cittadina. Fatto sta che i numeri parlano chiaro, chiarissimo: Fusaro, arrivato dritto dritto da Torino, non ha conquistato il cuore e le menti dei cittadini di Gioia Tauro.
Diego Fusaro Gioia Tauro | Il sovranista
La sua anima sovranista nei giorni caldi dei risultati elettorali è venuta fuori con un certo impeto. Fusaro, nel commentare la situazione, ha ribadito la sua distanza dall’idea di Europa. In un tweet, a urne chiuse, ha scritto: “Avete ancora dubbi a riguardo? L’ Unione Europea non esiste, è solo una moneta e un pugno di banchieri apolidi . Va distrutta, per ricreare una unione dei popoli e degli Stati sovrani democratici”.