I dieci punti di Di Maio e del M5S per un governo con il Pd
I dieci punti di Di Maio e del M5S
Dopo il colloquio con il presidente della Repubblica nell’ambito delle consultazioni per la nascita di un nuovo governo, oggi, giovedì 22 agosto 2019, il capo politico del M5S Luigi Di Maio ha elencato dieci punti per un accordo con il Pd o eventualmente con la Lega (intesa ritenuta però al momento improbabile). Il ministro di Lavoro e Sviluppo Economico ha messo in campo una decina di “impegni” per tentare un nuovo accordo.
“Abbiamo informato il capo dello Stato di quelli che secondo noi sono obiettivi prioritari per gli italiani, dieci impegni che secondo noi devono essere portati a compimenti”, sono state le parole di Di Maio davanti alle telecamere dopo l’incontro con Sergio Mattarella al Quirinale.
M5S, i dieci punti elencati da Di Maio al Quirinale
Nella lista ci sono punti centrali dell’agenda del Movimento 5 Stelle di questi mesi: dal taglio dei parlamentari alla tutela dell’ambiente passando per la riforma della giustizia, del sistema bancario, del conflitto di interessi:
1. Taglio del numero dei parlamentari. È il punto che Di Maio ha messo in primo piano al termine delle consultazioni: “Dev’essere un obiettivo di legislatura”, ha precisato il capo politico M5S.
2. Manovra economica. “Dev’essere equa”, ha detto il ministro di Lavoro e Sviluppo Economico, e contenere la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale e misure a sostegno delle famiglie, della natalità, dei disabili e per l’emergenza abitativa. “Avevamo promesso di abbassare le tasse alle imprese che assumono e va fatto. E va dichiarato illegale uno stipendio di 2 o 3 euro l’ora”, ha aggiunto ancora Di Maio.
3. Ambiente. “Serve un cambio di paradigma”, ha proseguito Di Maio annunciando gli obiettivi di un’Italia al 100 per cento Rinnovabile, di un Green New deal per l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. “I piani di investimento pubblici dovranno avere al centro la tutela dell’ambiente” e affrontare “il nodo dei cambiamenti climatici”. “E basta inceneritori, No alle trivelle , Sì all’economia circolare”. “Serve poi una legge sui rifiuti zero e sugli investimenti alla mobilità sostenibile”.
4. Informazione. Il M5S, ha ricordato Di Maio, punta ad una “legge sul conflitto di interessi” e alla “riforma della Rai”, ispirata al modello della Bbc inglese. “Se i cittadini pagano il canone hanno diritto ad una tv di qualità”.
5. Giustizia e Csm. “Dobbiamo dimezzare i tempi della giustizia e riformare i modi di elezione del Csm. I cittadini e le imprese hanno bisogno di una giustizia efficace e veloce: massimo 4 anni per avere una sentenza definitiva”.
6. Autonomia differenziata e riforma degli enti locali. “Va completato il processo e avviato un piano di cancellazione degli enti inutili”.
7. Legalità e lotta alle mafie. “Carcere per i grandi evasori, inasprimento delle pene per i reati finanziari e per chi organizza i traffici illeciti e serio contrasto a chi organizza l’immigrazione clandestina”.
8. Sud. “Serve un piano straordinario di investimenti per il Sud che contempli anche la creazione di una banca pubblica per gli investimenti”.
9. Banche. “Riforma del sistema bancario che separi le banche di investimento dalle banche commerciali”.
10. Beni comuni. “Tutela dei beni comuni, la scuola pubblica è un bene comune, l’acqua è un bene pubblico, bisogna approvare subito la legge sull’acqua pubblica; revisione delle concessioni autostradali”.
Di Maio ha detto di essere pronto sia alle elezioni anticipate, chieste da Matteo Salvini e dalla Lega, che a nuove intese. “Il voto non ci intimorisce affatto ma il voto non può essere la fuga dalle promesse fatte dagli italiani. Abbiamo tante cose da fare”, ha dichiarato dopo il colloquio con Mattarella, incontro che ha chiuso il giro di consultazioni. “La crisi di governo ha fatto male a milioni di italiani, basta pensare che a causa della crisi il Consiglio dei Ministri non riesce ad approvare leggi che servono a milioni di italiani”, ha affermato ancora il capo M5S.
I cinque punti del Pd
I dieci punti elencati da Di Maio al Quirinale come presupposto per una trattativa per la formazione di una nuova alleanza di governo sembrano una risposta ai paletti posti ieri dal segretario del Pd Nicola Zingaretti. Ieri il governatore del Lazio, dopo la riunione della direzione Dem al Nazareno, ha indicato cinque punti per trattare con il M5S:
1. Ue. “Appartenenza leale all’Unione Europea”.
2. Democrazia. “Pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del Parlamento”.
3. Ambiente. “Sviluppo basto sulla sostenibilità ambientale”.
4. Migranti. “Cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell’Europa”.
5. Economia. “Svolta delle ricette economiche e sociale, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti”.
La partita è aperta.