Di Maio mette il veto su Fico, ma punta a un Conte bis: ecco le ultime mosse delle trattative Pd-M5S
Il nome del possibile premier è al centro della discussione per l'ipotetica maggioranza giallo-bruna
Di Maio mette il veto su Fico premier, ma punta a un Conte bis
Secondo giorno di consultazioni in Quirinale e intanto è in corso la trattativa Pd-M5S. Nodo chiave: il nome del possibile premier. Secondo ultime indiscrezioni il leader pentastellato Di Maio insisterebbe ancora per un Conte bis, ma avrebbe anche messo il veto su Roberto Fico, presidente della Camera.
A fare le prime mosse per l’apertura alla maggioranza giallo-bruna le fa il segretario dem Nicola Zingaretti con l’agenda programmatica in cinque punti e un “ok a un posto di ministro per Di Maio” decisi durante la direzione al Nazareno del 21 agosto.
Di Maio mette il veto su Fico premier: ecco cosa significherebbe
Un ipotetico governo Fico, con il capo politico senza incarichi di prestigio, renderebbe evidente il ribaltone che, seppure un po’ strisciante, si sta verificando nel M5S a partire dall’apertura della crisi innescata da Salvini.
Se si arrivasse a raggiungere questo obiettivo, verrebbe premiata la strategia tenuta da Fico durante tutti i 14 mesi segnati dal governo giallo-verde. Una tattica che si è ha sempre avuto un puntuale contro attacco di Salvini, soprattutto sul cavallo di battaglia leghista dell’immigrazione.
Questa opzione è stata legittimata dalla posizione istituzionale ricoperta dallo stesso Fico che, al contempo, ha saputo mantenere costante il filo diretto con il garante del movimento Beppe Grillo.
In questa direzione vanno le posizioni più morbide di coloro che erano stati espulsi dal M5S in polemica con le scelte del gruppo parlamentare e di Di Maio.
Intanto ieri Fico è salito al Quirinale, come terza carica dello Stato, per il primo round di consultazioni. Una prova generale, se si concretizzasse l’ipotesi di un mandato esplorativo affidato da Sergio Mattarella al Presidente della Camera per verificare la possibilità di costruire una maggioranza tra il M5s, il Pd e Leu.
Tentativo già fatto da Fico all’indomani delle elezioni politiche del 4 marzo 2018 e naufragato dopo il no di Matteo Renzi. Ma per stoppare le spinte centrifughe, ieri il M5s ha diffuso una nota dei capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli: “il Movimento è unito e compatto intorno al capo politico”.