Di Maio si dimette da capo politico dei 5 Stelle: ecco i possibili successori
Al momento i successori più probabili per la leadership sembrano essere Alessandro Di Battista, Stefano Patuanelli e Roberta Lombardi. Fino al 13 marzo, intanto, il reggente del M5s sarà Vito Crimi
Di Maio si dimette da capo politico dei 5 Stelle: ecco i possibili successori
Si tratterebbe ancora di poche ore, ma in mattinata dovrebbe arrivare l’ufficialità di una notizia che circola ormai da due giorni e che sta facendo tremare i palazzi di governo: le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico dei 5 Stelle.
La voce ha iniziato a circolare con insistenza dal pomeriggio di ieri. La decisione dovrebbe essere annunciata in un vertice con lo stato maggiore pentastellato convocato alle ore 10 di oggi a Palazzo Chigi.
Alla base della decisione di Di Maio ci sarebbero la crisi di consenso nel Movimento, i continui attacchi sulla debolezza della sua leadership ricevuti dai dissidenti negli ultimi mesi, ma anche la probabile debacle alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria di domenica 26 gennaio.
“Resto alla Farnesina, ma è il momento di un passo indietro dal partito. Sono stanco, esausto, deluso, incazzato”, avrebbe detto Di Maio ai suoi.
Profetici alcuni messaggi sibillini dell’ormai ex grillino Gianluigi Paragone che già ieri sera scriveva su Facebook: “..si dimette prima delle regionali. Dicono”.
Il premier Giuseppe Conte, però, ha già rassicurato tutti sul fatto che l’esecutivo andrà avanti.
Di Maio si dimette, i possibili successori
Zingaretti: “Di Maio si dimette? Non mi fa piacere”, sarebbe stato il commento del segretario dem.
Quanto alle diatribe interne, ci si figura che Di Maio possa prepararsi meglio, da dimissionario, a una controffensiva in occasione degli Stati generali (13-15 marzo) per riprendersi il partito. O che prepari una scissione e, con questa, la fine del governo.
Al momento i successori più probabili per la leadership sembrano essere Alessandro Di Battista, Stefano Patuanelli e Roberta Lombardi. Fino al 13 marzo, intanto, il reggente del M5s sarà Vito Crimi, in quanto membro più anziano del Comitato di garanzia M5S.
Ma la corsa per sostituire Di Maio vedrebbe anche un’altra candidata: l’attuale sindaca di Torino Chiara Appendino.
In questo contesto si inseriscono i recenti colloqui avuti dal numero uno dei 5 Stelle. Il 17 gennaio Di Maio ha visto il sindaco di Torino Chiara Appendino, il cui nome da giorni circola come possibile successore dell’attuale leader in caso di dimissioni: “Il Nord è poco rappresentato ai vertici del M5S e nel team dei facilitatori. Per questo, Chiara potrebbe ‘colmare’ quel vuoto”, osserva una fonte.
Voci di corridoio riferiscono all’Adnkronos anche di un incontro tra il ministro degli Esteri e il presidente della Camera Roberto Fico il giorno 16: indiscrezioni però non confermate dall’entourage della terza carica dello Stato e non escluse dallo staff di Di Maio.
Le domande corrono veloci nel Movimento in attesa di conoscere le intenzioni del capo politico. Per Di Maio bisogna “cambiare una serie di regole interne” e “una serie di valori di riferimento” perché “tanti obiettivi del programma sono stati realizzati”. Ma ora è tempo di “discutere dei prossimi 10”.
I prossimi giorni, come riporta l’AdnKronos, per il M5S si preannunciano turbolenti: dalle possibili nuove defezioni alla Camera e al Senato, alla restituzioni, ai candidati presidenti di Liguria, Toscana e Puglia. Senza dimenticare il vuoto che lascerebbe Di Maio nel caso di un suo passo indietro.