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Di Maio si intesta le 3.500 assunzioni Inps, ma si dimentica di dire che il bando lo volle Boeri

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Di Maio si intesta le 3.500 assunzioni Inps, ma si dimentica di dire che il bando lo volle Boeri

Nel pomeriggio di giovedì 4 luglio, il vicepremier Luigi Di Maio e il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale Pasquale Tridico hanno annunciato trionfalmente migliaia di nuove assunzioni all’Inps. “Oltre 5.000 assunzioni all’INPS! Le annuncerò insieme al presidente Pasquale Tridico questo pomeriggio a Roma e in diretta Facebook. Vi aspetto!”, si legge in un post pubblicato in mattinata.

E poi, ancora: “In bocca al lupo agli oltre 3.500 nuovi assunti di Inps. Questa è la nostra gioia, questa è la nostra soddisfazione. Persone che si occuperanno di altre persone, in uno dei mestieri più importanti e che assiste gli italiani dalla loro nascita, con il bonus bebè, nei momenti di difficoltà con il Reddito di Cittadinanza e la disoccupazione, fino al momento della meritata pensione. Ed è solo l’inizio! A novembre Inps bandirà concorsi per altre 2000 assunzioni”, scrive Di Maio dopo la conferenza stampa.

“L’Istituto che presiedo viene da 30 anni di graduale riduzione dell’organico e un abbandono del territorio. Questo per la prima volta è un fortissimo innesto, forse è il più grande concorso pubblico degli ultimi trent’anni”, ha spiegato Tridico in conferenza stampa. “Il mio grazie va alla governance dell’Inps, alla direttrice e al mio amico e presidente Pasquale Tridico. Abbiamo lavorato a tre provvedimenti, due dei quali che contengono le risorse e condizioni normative affinché sia voi che i prossimi duemila che verranno assunti possiate rappresentare un’occasione di rinnovo per la pubblica amministrazione”, ha invece sottolineato il vicepremier Di Maio.

L’articolo terminerebbe qui non fosse per un piccolo particolare: i 3507 funzionari Inps assunti formalmente nei giorni scorsi – o che arriveranno nell’immediato – non sono frutto di un piano del governo Lega-M5S. A bandire il concorso a distanza di dieci anni dall’ultima selezione pubblica non sono stati né il leader pentastellato né Tridico, ma l’ex presidente dell’Inps Tito Boeri (cessato dalla carica lo scorso 26 febbraio 2019). “Oggi indetto nuovo concorso INPS. Requisiti: laurea magistrale in economia,ingegneria gestionale o legge,certificato b2 inglese.Spargete voce”, twittò nel novembre 2017 Boeri, annunciando il concorso (che, per dovere di cronaca, fece scoppiare un’incessante polemica a causa della certificazione linguistica richiesta, ndr).

Come specificato in una nota ufficiale diramata dall’Inps pochi giorni fa, “l’Istituto potrà procedere già dal primo luglio all’assunzione di 3.009 funzionari grazie alle risorse finanziarie straordinarie previste, in aggiunta alle ordinarie possibilità assunzionali, da specifiche normative: la Legge 232 del 2016, come rifinanziata dalla Legge 205 del 2017, la Legge 245 del 2018 e, da ultimo, il Decreto Legge 4 del 2019 che ha autorizzato la spesa di 50 milioni di euro annui per l’assunzione di personale (oltre mille unità) da assegnare alle strutture dell’Inps al fine di dare piena attuazione al programma del Reddito di cittadinanza. L’Istituto inoltre, utilizzando le facoltà assunzionali ordinarie calcolate sui risparmi derivanti dalle cessazioni 2017 e 2018, potrà procedere entro il 2019 all’assunzione a tempo indeterminato dei rimanenti 498 candidati idonei (che nel frattempo saranno assunti a tempo determinato ai sensi dell’art. 36 D. lgs. 165 del 2001)”.

Insomma, sebbene sia vero che il governo in carica ha firmato dei provvedimenti volti a permettere ai vincitori di concorso di essere assunti all’Inps, a conti fatti le migliaia di assunzioni di questi giorni sono frutto della volontà dell’ex presidente Tito Boeri, ma né Di Maio né Tridico hanno pensato di citarlo come fautore di quello che è “forse è il più grande concorso pubblico degli ultimi trent’anni”. Di Maio ha annunciato anche un ulteriore concorso per un totale di duemila assunzioni, ma al momento questo rimane solo un annuncio.

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