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Home » Politica

Decreto sicurezza bis in Senato: tensione nella maggioranza, a rischio il voto

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Decreto sicurezza bis in Senato: Salvini conta i senatori M5s, a rischio la maggioranza assoluta in aula

Il decreto sicurezza bis sta per diventare legge. Manca solo il passaggio in Senato e poi il provvedimento anti-ong, com’è stato definito da più parti, sarà ufficiale. Ma la tenuta della maggioranza è in bilico. Con buona probabilità nella votazione non sarà raggiunta la maggioranza assoluta. È ora quindi di “contare i voti” del M5s, per valutare la tenuta del governo, che da mesi sembra sempre sul punto di cadere, per poi sopravvivere ogni volta.

Intanto il governo ha posto la questione di fiducia.

Prima della pausa estiva c’è un altro tema che fa tremare la maggioranza: la mozione sulla Tav, dove i due alleati di governo voteranno in modo opposto, come abbiamo spiegato in questo articolo.

La tensione è alta, e la paura di una crisi di governo a Ferragosto anche.

All’interno del M5s ci sono già 6 senatori dissidenti, che hanno annunciato che non voteranno a favore del decreto sicurezza bis, e che potranno rivelarsi una vera e propria “minaccia”.

“Vedremo, la giornata sarà lunga, io sarò in Senato per il voto”, ha detto Matteo Salvini. Il vicepremier leghista Matteo Salvini “conterà i voti” dei senatori M5s per valutare se la maggioranza giallo-verde ha ancora la forza di andare avanti, hanno affermato fonti leghiste nella tarda serata di ieri.

L’impressione è che Luigi Di Maio non sia più in grado di “controllare” i suoi stessi parlamentari. La maggioranza in Senato sulla carta può contare su 167 senatori.

L’ipotesi più probabile è che il decreto sicurezza venga approvato, ma senza la maggioranza assoluta, che è di 161 voti. L’ipotesi di una crisi, che potrebbe facilmente aprirsi in caso di bocciatura del decreto, appare al momento scongiurata, se i numeri non subiranno altri scossoni.

Chi sono i senatori M5s dissidenti

A votare No al decreto sicurezza bis potrebbe essere la senatrice Elena Fattori, mentre altri sarebbero pronti a uscire dall’aula. Si tratta di Virginia La Mura, Lello Ciampolillo, Matteo Mantero, Alberto Airola, Pietro Lorefice, Mattia Crucioli.

Un elemento in soccorso della Lega arriverebbe dai 5-6 senatori vicini a Giovanni Toti, che probabilmente usciranno dall’aula, abbassando così il quorum. Anche tra le fila di Fratelli d’Italia potrebbe esserci qualche uscita dall’aula “amica”.

Se oggi sarà scongiurata la crisi di governo, un altro picco di tensione arriverà domani, quando ci sarà il voto sulla mozione Tav. La Lega voterà contro la mozione No Tav del M5s ma dovrebbe dire sì a quelle pro-Tav di Pd, FI e Bonino. I leghisti scioglieranno la riserva però solo dopo aver riletto i testi, per verificare che non nascondano tranelli, spiega l’Ansa.

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