La Camera approva il decreto Sicurezza bis: 322 sì e 90 no, il testo ora passa al Senato
Il governo aveva posto la questione di fiducia
Decreto Sicurezza bis approvato alla Camera, il testo ora passa al Senato
Decreto Sicurezza bis approvato alla Camera dei Deputati. Oggi, giovedì 25 luglio 2019, l’Aula di Montecitorio ha dato il suo via libera al discusso provvedimento del governo che riguarda anche l’immigrazione e la gestione dei flussi migratori. Ora il testo passa all’esame del Senato per l’approvazione definitiva. Ieri sul decreto il governo aveva posto la questione di fiducia.
Il decreto sicurezza bis è stato approvato dalla Camera con 322 voti favorevoli, 90 contrari e un’astensione (quella di Vittorio Sgarbi, iscritto al gruppo misto). Sul provvedimento il governo aveva messo la fiducia con 325 sì e 248 no. Il decreto passerà al Senato per l’approvazione definitiva: secondo il calendario di Palazzo Madama, l’esame dovrebbe cominciare entro il primo agosto.
“Pene più dure contro gli scafisti e i trafficanti di esseri umani, centinaia di assunzioni per combattere mafia, camorra e ‘ndrangheta, tolleranza zero per chi aggredisce le forze dell’ordine. Ora entro i primi di agosto tocca al Senato, dalle parole ai fatti”, ha commentato il vicepremier e ministro dell’Interno Salvini dopo l’approvazione del decreto a Montecitorio.
Il decreto Sicurezza bis ha ottenuto alla Camera più bassi rispetto al primo decreto che porta il ‘marchio’ del ministro dell’Interno Salvini. A novembre a Montecitorio ci furono 396 Sì, diventando legge. Anche allora il governo chiese la fiducia (quella di ieri è l’ottava, confermata con 325 sì).
I favorevoli e i contrari al decreto Sicurezza bis
Come nel precedente decreto, Lega e Movimento 5 stelle hanno potuto contare sui voti di Forza Italia (nonostante il record di assenze con 26 votanti sul totale di 104 forzisti) e di Fratelli d’Italia, oltre al sì di Alessandro Colucci di Noi con l’Italia. Ma identico è stato anche il copione dei contrari con Pd, Liberi e Uguali, 5 deputati del Misto (tra cui Sara Cunial, espulsa dal Movimento 5 Stelle) e Doriana Sarli del M5S, già critica sul primo decreto Sicurezza e che ha annunciato oggi il dissenso in Aula.
Era assente al momento del voto il presidente della Camera Roberto Fico, che è uscito mezzora prima, lasciando il posto al vicepresidente Fabio Rampelli. A novembre Fico disertò l’Aula spiegando, dopo, che fu una scelta per segnare la distanza dal provvedimento.
Cosa prevede il dl
Il decreto Sicurezza bis approvato alla Camera si compone di 18 articoli che disciplinano soprattutto il soccorso in mare di migranti e la gestione dell’ordine pubblico durante le manifestazioni. Il nucleo centrale del testo prevede l’inasprimento delle misure contro i trafficanti di esseri umani e il potenziamento delle operazioni sotto copertura per contrastare l’immigrazione clandestina.
> Ecco cosa prevede il decreto Sicurezza bis, punto per punto.
Nei primi articoli ad esempio si stabilisce che il ministro dell’Interno può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nelle acque territoriali italiane per ragioni di ordine e in caso di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sono stabilite poi maxi multe da 150mila euro a un milione per il comandante della nave che ha violato quelle regole. Inizialmente le sanzioni erano di 10mila-50mila euro. Inoltre, verrà ora punito chi usa razzi, petardi, bastoni durante manifestazioni pubbliche e sarà vietato l’uso dei caschi o di qualsiasi altro oggetto che renda irriconoscibile una persona.
È previsto poi un finanziamento di 2 milioni per le forze dell’ordine: lo stanziamento di 2 milioni di euro nel triennio dal 2019 al 2021 da destinare agli “oneri conseguenti al concorso di operatori di polizia di Stati con i quali siano stati stipulati appositi accordi” per lo svolgimento di operazioni sotto copertura “anche con riferimento alle attività di contrasto del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
Decreto Sicurezza bis al Senato entro il primo agosto
Nel corso della settimana prossima, fino a giovedì primo agosto, al Senato (qui il calendario) è previsto l’esame dei seguenti ddl: insegnamento scolastico dell’educazione civica; valorizzazioni delle piccole produzioni alimentari e di origine locale; partecipazione in società lattiero caseario; delega al governo in materia di ordinamento sportivo; dl Sicurezza bis; rendiconto e bilancio del Senato. La prossima settimana sarà nuovamente convocata la conferenza dei capigruppo.