Decreto Scuola, dall’esame di maturità al concorso per l’assunzione dei precari: cosa prevede il testo
Decreto Scuola, cosa prevede
Dalle norme per lo svolgimento dell’esame di maturità e di terza media ai tempi del Coronavirus al concorso per l’assunzione di 32mila professori precari: sono questi alcuni dei principali punti del Decreto Scuola approvato oggi alla Camera dei Deputati e convertito in legge. Ecco cosa prevede il testo.
I punti
Per quanto riguarda esame di maturità ed esame di terza media il decreto contiene la cornice normativa da cui discendono le disposizioni operative del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. In particolare, per il test di scuola superiore è prevista una sola prova orale in presenza. L’esame di terza media invece coincide con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti.
Per l’assunzione di 32mila docenti precari il decreto prevede un concorso con una prova scritta, non a crocette, da tenersi non appena la situazione epidemiologica lo consentirà. Ai vincitori del concorso, immessi in ruolo nell’anno scolastico 2021/22, che rientrano nella quota dei posti destinati alla procedura del 2020/21 verrà riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro da settembre 2020. Per l’inizio del prossimo anno scolastico, 2020/21, gli insegnanti saranno reclutati dalle graduatorie provinciali, riaperte e aggiornate, e assunti con contratto a tempo determinato.
Nel decreto scuola sono previste anche novità per i voti della scuola primaria, con il ritorno dal prossimo anno dei giudizi al posto dei voti in decimi.
Per gli alunni disabili il testo consente alle famiglie di richiedere di reiscriversi allo stesso anno di corso per consentire loro di recuperare il mancato conseguimento degli obiettivi didattici.
Gli studenti privatisti dovranno sostenere l’esame di maturità nella sessione suppletiva di settembre, e in attesa di conseguire il diploma potranno partecipare alle prove di ammissione per l’Università.
Sul fronte dell’edilizia scolastica, per velocizzare gli interventi, fino al 31 dicembre prossimo i sindaci e i presidenti delle Province e delle Città metropolitane potranno operare con poteri commissariali. Su questo punto la ministra Azzolina ha indicato l’intenzione di mettere a disposizione risorse per oltre 4 miliardi di euro. “Ci sarà subito un nuovo stanziamento di altri 330 milioni per l’edilizia scolastica leggera”, ha aggiunto la titolare del Miur parlando dei fondi. “La norma contenuta nel decreto scuola favorirà i lavori dando ai sindaci potere di intervenire”, ha poi aggiunto.