Decreto rave, opposizione all’attacco. Letta: “Il governo lo ritiri”. Conte: “Norma da Stato di polizia, raccapricciante”
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Opposizioni all’attacco per il decreto anti-rave varato dal governo che secondo alcuni potrebbe avere ripercussioni anche su scuole, atenei e piazze. La norma è stata pubblicata ieri sulla Gazzetta ufficiale e dunque adesso è operativa a tutti gli effetti. Ma l’opposizione insorge. Il segretario Pd Enrico Letta: “I rave non c’entrano nulla con una norma simile. Il governo ritiri il primo comma dell’art 434 bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore”. Molto duro Giuseppe Conte, presidente M5s: “Norma da Stato di polizia, un intervento raccapricciante”. Fonti del Viminale rassicurano: “La nuova norma non lede il diritto di espressione e la libertà di manifestazione”. Matteo Salvini: “Indietro non si torna”.
“La destra chiami le cose con il loro nome: quella approvata non è una norma anti rave party, ma una norma contro la libertà di incontrarsi e di manifestare”, così, sui social, la presidente del Pd al Senato Simona Malpezzi.
“Nel decreto-legge adottato ieri dal Governo compare una nuova fattispecie di reato. Premetto che io stesso, nel mio post di ieri avevo aperto ad “azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità” per contrastare raduni che creano, oggettivamente, problemi di ordine pubblico e sicurezza, anche a garanzia dell’incolumità degli stessi partecipanti. Ma il modo con cui si è intervenuti è raccapricciante. Ci aspettavamo come primo atto del Governo un intervento per il caro-bollette e per il caro-prezzi. Nulla di tutto questo. Questa è una norma da “stato di polizia”.
“Una legge dal sapore putiniano”, commenta il presidente di +Europa Riccardo Magi. E duro è anche il leader di Azione, Carlo Calenda: “Dalla Meloni una norma scritta a cavolo, tanto per fare la dura”.
La replica del vicepremier leghista, Matteo Salvini, però, è tranchant: “No! Indietro non si torna, le leggi finalmente si rispettano”. Perentorio anche il commento del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Un plauso al ministro Piantedosi che ha dato una lezione all’ex ministro Lamorgese. L’Italia non può essere il Paese di Bengodi”.
Dopo il raduno di Halloween a Modena, sgomberato senza incidenti, il governo ha cambiato le regole: la nuova legge prevede che chi «organizza o promuove» un evento da cui «può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica» potrà essere punito «con la pena della reclusione da 3 a 6 anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000». Ad essere puniti, nello specifico, i «raduni» di oltre 50 persone. La norma si applica in caso di «invasione arbitraria di terreni o edifici altrui», non solo privati ma anche pubblici. Per «il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita», si specifica.