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Ddl Spazio, Pandolfo (Pd): “Nessuna crociata anti-Musk e Starlink. Ma non possiamo affidarci a un monopolista”

Immagine di copertina
A sinistra, Elon Musk. A destra, il deputato Pd Alberto Pandolfo. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

Il deputato Alberto Pandolfo del Pd non esclude altre intese con FdI sul Ddl Spazio dopo la reazione di Andrea Stroppa, rappresentante in Italia del patron di Space X, che aveva criticato l'accordo alla Commissione attività produttive della Camera, dove erano passati all’unanimità due emendamenti proposti dall’opposizione

Nessun inciucio tra Partito Democratico e Fratelli d’Italia e nessuna crociata contro Elon Musk né tantomeno pregiudizi verso il servizio Starlink di SpaceX ma solo un’attenzione alla salvaguardia della sicurezza nazionale e della capacità produttiva italiana e alla garanzia del ritorno industriale per il sistema-Paese nel settore dell’economia dello spazio. Così il deputato Alberto Pandolfo del Pd risponde ad Andrea Stroppa, rappresentante in Italia di Musk, che aveva criticato “l’intesa tra Pd e Fratelli d’Italia” sul Ddl Spazio alla Commissione attività produttive della Camera (Ecco cosa ha detto il collega di partito Casu a TPI: “Oggi abbiamo dimostrato che il Parlamento non è il giocattolo di Starlink, Stroppa e Musk se ne facciano una ragione”).

«Il PD ha impostato il suo contributo alla legge come una crociata anti-Musk, e FdI gli è andata dietro», aveva scritto Stroppa sui social, che prima aveva avvisato gli «amici di FdI»: «Evitate di chiamarci per conferenze o altro». «Il Partito Democratico non fa crociate contro nessuno», ha risposto Pandolfo in un’intervista a TPI. «Ma non possiamo farci schiacciare da un singolo monopolista, affidandoci a un unico interlocutore. Lo spirito della legge deve essere: tenere aperte le porte al futuro sviluppo di tecnologie europee e italiane». Inoltre, ha aggiunto il deputato del Pd riferendosi all’avviso dell’uomo di Musk in Italia al partito di maggioranza relativa, «ho chiesto al Governo e a Fratelli d’Italia di chiarire a cosa si riferisse Stroppa, parlando di “altro”».

[LEGGI ANCHE: 📌 Andrea Casu del Pd alza le barricate contro Musk in Parlamento: “Il governo sostenga l’industria nazionale”; 📌 Ddl Spazio, Andrea Casu del Pd ottiene una prima vittoria contro Musk in Parlamento: “Paletti chiari per la sicurezza digitale”; 📌 Ddl Spazio, Casu (Pd): “Oggi abbiamo dimostrato che il Parlamento non è il giocattolo di Starlink, Stroppa e Musk se ne facciano una ragione”]

L’approvazione all’unanimità di due emendamenti al Ddl Spazio proposti dal Pd in Commissione attività produttive alla Camera ha suscitato la reazione del rappresentante in Italia di Elon Musk. Cos’è successo e perché è scoppiata la polemica?
«La stessa polemica indica un’attenzione su una legge che, come ha detto anche il ministro (Adolfo, ndr) Urso, nasce in tempi diversi per inquadrare il tema dell’economia dello spazio ma che in seguito sembrava essere ritagliata sulle esigenze di qualcuno. È quello che noi del Pd vogliamo assolutamente evitare. Vogliamo far sì che la sicurezza nazionale sia preservata e che il ritorno industriale per l’Italia sia garantito, uno spirito che abbiamo tradotto nei nostri emendamenti al Ddl Spazio. È chiaro che davanti a questi due elementi, rispetto ai quali nessuno si può dire contrario, l’azione del Partito Democratico è stata particolarmente ficcante perché è andata a incidere su alcuni punti rispetto ai quali tutto il Governo, a partire dalla Presidente del Consiglio (Giorgia Meloni, ndr), si è sempre detto d’accordo, anche se poi effettivamente tutto ciò non era stato inserito all’interno del Ddl Spazio. Alla luce di questo è scoppiata la polemica rispetto a un presunto accordo».

Non c’è stato nessun “inciucio” quindi?
«Assolutamente no, c’è stato solo e semplicemente il confronto politico in Parlamento. Il Partito Democratico ha fatto diverse proposte significative e in particolare due che coglievano un aspetto impossibile da ignorare. Da lì è emerso il fastidio di chi, sostiene, di essere stato “chiamato” dagli “amici di Fratelli d’Italia per convegni o altro”».

A cosa si riferiva, secondo Lei?
«Vorrei saperlo anch’io e in questo senso ho presentato una richiesta al Governo e a Fratelli d’Italia affinché chiariscano a cosa si riferisse Stroppa, parlando di “altro”».

Stroppa accusa il Pd di aver impostato il dibattito come “una crociata anti-Musk”.
«L’obiettivo del Partito Democratico non è certamente fare crociate contro nessuno. È proprio dell’attività di legislatori, a cui siamo chiamati noi parlamentari, creare il giusto contesto per una legge con determinate caratteristiche di universalità e che preservi, ovviamente, le capacità del nostro Paese. Questa, ne va dato atto al Governo, è la prima legge sull’economia dello spazio, un tema finora inesplorato. Quando parliamo di sicurezza su un terreno così ignoto, dobbiamo preservare e incentivare la capacità italiana. Poi, se non vi sono determinate caratteristiche, si può anche guardare altrove, ma sempre adottando le adeguate precauzioni. Questo deve essere l’obiettivo di chi scrive la legge, senza escludere nessuno. Anche perché il percorso è lungo: dopo la norma ci saranno i decreti attuativi, etc. Insomma non finisce qui».

Al momento però non sembra esserci alternativa al servizio Starlink di SpaceX, con cui prima o poi finiremo per dover avere a che fare. Oppure esiste un’alternativa?
«È una bella domanda a cui non so rispondere, nel senso che dal punto di vista tecnico non so dirle se esiste una soluzione alternativa. A me piacerebbe molto che ci fosse perché il mondo libero è bello anche perché esiste la competizione. Ma perlomeno va ricercata: quando parliamo di tecnologie così nuove in un mondo ancora inesplorato, non possiamo farci schiacciare da un singolo monopolista, affidandoci a un unico interlocutore. È già accaduto in  passato per le telecomunicazioni. Lo spirito della legge deve essere: tenere aperte le porte al futuro sviluppo di tecnologie europee e italiane».

Il Ddl Spazio arriverà in aula lunedì 3 marzo per la discussione generale. Cosa succede adesso?
«Il lavoro sarà intenso proprio a partire dalla prossima settimana per preservare lo spirito di una legge che inquadri il tema dell’economia dello spazio ma che dia anche garanzie sulla sicurezza dell’Italia. Su questo punto, nonostante la nostra proposta, come Partito Democratico avremmo voluto vedere maggiore sensibilità da parte del Governo. In aula comunque ripresenteremo tutti i nostri emendamenti già proposti in Commissione (anche quelli che non sono passati, ndr). Vorremmo agevolare anche le piccole imprese che possono crescere perché attualmente il provvedimento è ancora molto incentrato sulle grandi realtà. Noi invece  vogliamo far crescere le start-up e tutto quel mondo innovativo che nel nostro Paese dimostra grande vitalità e di cui c’è bisogno per evitare la formazione di monopoli su un tema tanto delicato».

C’è la possibilità di nuove intese con la maggioranza?
«C’è la possibilità di nuovi gol del Partito Democratico. È questo il confronto parlamentare: vediamo delle carenze, le sottolineiamo e proviamo a intervenire. In questo caso, lo abbiamo fatto sul tema della salvaguardia della sicurezza nazionale, della capacità produttiva e del ritorno industriale per il sistema-Paese Italia. Questa sensibilizzazione, attraverso i nostri emendamenti, è stata colta dalla maggioranza e non escludo che ci siano altre occasioni. Ma, ripeto, come frutto del normale confronto parlamentare e non di presunti accordi sottobanco».

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