Conte: “I dazi Usa ci preoccupano, lavoreremo per limitare i danni”
Il premier è intervenuto all'assemblea generale di Assolombarda: "Con la manovra l'obiettivo è ridurre la pressione fiscale"
Dazi Usa, Conte: “Siamo preoccupati, lavoreremo per limitare i danni”
“Stiamo lavorando ad una riforma fiscale perché vogliamo un fisco più efficiente, più giusto. L’obiettivo non è aumentare la pressione fiscale ma diminuirla”. Con queste parole il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha replicato alle richieste pervenute dal presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, avanzate durante l’assemblea generale dell’associazione confindustriale che si è svolta nella mattina di oggi, giovedì 3 ottobre, al Teatro alla Scala di Milano.
“Apprezziamo i nuovi propositi. Ma non dimentichiamo ciò che abbiamo visto in questi 14 mesi”, ha spiegato Bonomi nel corso del suo intervento di apertura, un intervento molto duro e volto principalmente a mettere in guardia il nuovo esecutivo M5S-Pd. Il taglio del cuneo fiscale non è più procrastinabile e gli interventi annunciati pochi giorni fa dal ministro dell’Economia Gualtieri non sono sufficienti, servirebbero almeno 14 miliardi di euro, quasi tre volte i 5 miliardi messi a disposizione nella Nota di aggiornamento al Def.
In diretta da Milano, il mio intervento all'Assemblea generale di Assolombarda 2019
Posted by Giuseppe Conte on Thursday, October 3, 2019
Parlando dei dazi Usa, che scatteranno dal prossimo 18 ottobre e che colpiranno fortemente le produzioni agroalimentari made in Italy, il presidente Conte si è detto preoccupato ma comunque positivo per il futuro. “La guerra dei dazi ci sta mettendo a dura prova”, ha dichiarato il premier. “C’è prospettiva che rischia di far male a manifattura e agroalimentare e ci preoccupa. Faremo i tutto per limitare i danni, anche lavorando all’interno dell’Unione per prospettive compensative”.
Per quanto riguarda la manovra finanziaria che il Parlamento si troverà a dover approvare entro fine anno, Conte appare soddisfatto delle misure per ora inserite nella Nota di aggiornamento al Def: “Abbiamo sterilizzato completamente l’aumento dell’Iva. L’attivazione delle clausole di salvaguardia avrebbero costituito un enorme ostacolo per il rilancio del Paese con un aggravio di spesa di 542 euro per famiglia e una riduzione del Pil di 0,3 punti sulla crescita del 2020”, ha spiegato il premier.
Proseguendo, Conte ha categoricamente escluso “l’introduzione di qualsiasi patrimoniale. “Non c’è alcuna intenzione di penalizzare il settore dell’edilizia”, ha chiarito. “Dalla riduzione dello spread l’Italia avrà risorse nel tempo per 18 miliardi, risorse che reinvestiremo per l’abbattimento della pressione fiscale come l’abbattimento del cuneo fiscale e in investimenti nelle infrastrutture”, ha sottolineato il premier.
Infine, un commento sui problemi che da molti anni attanagliano il “sistema Italia”: “Il dato di disoccupazione ai livelli più bassi registrato in questi giorni non ci impedisce di osservare i problemi strutturali dell’Italia. Dal 1995 al 2017 la produttività italiana è cresciuta dello 0,4 per cento contro una media Ue dell’1,6 per cento, a causa di grande riduzione degli interventi pubblici, che ha sollecitato l’accumulazione di capitale privato”. L’Italia ha una doppia sfida per Conte, che punta a “farla diventare più verde e più inclusiva senza lasciare indietro nessuno”.