Di Caro (M5S Sicilia) a TPI: “Dati falsi? Musumeci deve dimettersi da commissario a emergenza Covid”
Il presidente della Regione Sicilia è estraneo all'inchiesta sui dati alterati inviati dalla Regione all'Iss, per cui è indagato l'assessore regionale alla Sanità. Il capogruppo M5S all'Ars a TPI: "Le dimissioni di Razza non bastano. Secondo noi la sanità regionale siciliana andrebbe attenzionata dal governo nazionale, se non addirittura commissariata. Musumeci venga a riferire in Aula e lasci il ruolo di commissario all'emergenza"
Poche ore fa l’assessore alla Sanità della Regione Sicilia Ruggero Razza ha presentato le sue dimissioni dopo essere risultato indagato nell’inchiesta sulle presunte alterazioni dei numeri di contagi e vittime Covid in Sicilia per evitare la zona rossa. A chiedere le dimissioni di Razza in mattinata era stato il gruppo del Movimento Cinque Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana. TPI ha contattato telefonicamente Giovanni Di Caro, capogruppo M5S all’Ars.
L’assessore Razza si è dimesso, come ha chiesto M5S questa mattina.
Ci auguriamo che il presidente della Regione accetti le dimissioni senza colpo ferire. In ogni caso, queste da sole non bastano: si tratta di fatti di una gravità inaudita. Stiamo parlando di potenziali danni alla popolazione siciliana, arrecati magari nel tentativo di far contento qualcuno che chiedeva la zona gialla, quando invece avremmo dovuto essere rossi o arancioni. Questo ha messo potenzialmente a rischio la salute dei siciliani, di cui Razza avrebbe dovuto essere garante. Pochi giorni fa il presidente Musumeci ha detto che se non ci fossero state le Regioni, i morti li avremmo contati ai bordi delle strade. Io invece penso che il rischio sia quello opposto: che qualcuno sia morto di Covid proprio per quei dati non corretti. Voglio dire che questi fatti, se confermati, potrebbero aver causato potenzialmente ulteriori vittime.
Cosa chiedete quindi?
Abbiamo chiesto immediatamente al presidente Musumeci, in qualità di commissario straordinario regionale all’emergenza Covid, di venire a riferire in Aula. Oggi avremmo dovuto proseguire con la finanziaria, ma non siamo in condizione di andare avanti finché questa questione non sarà chiarita. Non lo chiediamo per la nostra serenità, ma perché i siciliani devono sapere come sono andate davvero le cose. Il 4 novembre scorso Musumeci si lamentava perché il governo Conte aveva messo la Sicilia in zona arancione, accusandolo di disparità di trattamento. Nello stesso giorno avvenivano queste telefonate, documentate da intercettazioni che fanno rabbrividire.
Razza si è difeso dicendo che i numeri “si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione”, da qui la richiesta di “spalmarli”.
Non è una giustificazione. Attraverso questa “diluizione” veniva cambiata l’attribuzione di una determinata fascia di rischio. Il fatto stesso che il numero si fosse accumulato, inoltre, è indice di una cattiva gestione dei flussi informativi legati all’emergenza epidemiologica.
Musumeci, secondo i magistrati, sarebbe estraneo ai fatti e, anzi, sarebbe stato ingannato. Per voi ha delle responsabilità politiche?
Sì, perché vuol dire che si è rivelato inadeguato come commissario straordinario all’emergenza Covid (e quindi come presidente della Regione).
Il governatore però ha istituito diverse zone rosse negli scorsi mesi.
Solo quando è stato messo di fronte a dati oggettivi. Ma se il cambio di colore veniva dal ministero, ha sempre avuto da ridire. Questo è segnale di una utilizzazione della situazione pandemica a fini politici.
Secondo voi quindi dovrebbe dimettersi anche Musumeci?
Secondo noi la sanità regionale siciliana andrebbe attenzionata dal governo nazionale, se non addirittura commissariata. Per quanto riguarda Musumeci, noi riteniamo che anche solo il fatto che lui non fosse a conoscenza di queste dinamiche sia grave. Per noi quindi dovrebbe dimettersi dal ruolo di commissario straordinario all’emergenza Covid. Se invece dovessero essere accertate sue eventuali responsabilità dirette, dovrebbe lasciare anche l’incarico di presidente della Regione.
M5S aveva già chiesto più trasparenza sui dati.
Avevamo chiesto maggiore trasparenza in Commissione Salute. Proprio a novembre, inoltre, avevamo chiesto anche la sfiducia in aula dell’assessore Razza, che non era passata.
Vi eravate accorti che qualcosa non andava?
Sì, a livello numerico avevamo visto che i dati non coincidevano, e lo abbiamo anche detto in Commissione. È stato uno dei temi della sfiducia all’assessore, oltre all’intercettazione del dirigente La Rocca. Una gestione molto discutibile per un’emergenza molto seria. Si poteva evitare. Ora chi ha avuto delle vittime di Covid in famiglia può iniziare a pensare che sia stato a causa di questi dati. Secondo me è la punta di un iceberg, ma vedremo più avanti nel prosieguo giudiziario.
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