Federica Daga (M5s) contro Beppe Grillo: “Parole gravi, io ho denunciato le violenze dopo 6 mesi”
Federica Daga (M5s) contro Beppe Grillo: “Parole gravi”
“Grillo ha fatto un discorso grave che mi ha fatto rivivere tutto il mio dramma. Un discorso da uomo arrabbiato. Ma come si fa a dire che una violenza non è violenza se viene denunciata otto giorni dopo? Io sono stata massacrata di botte e perseguitata da un uomo che sono riuscita a denunciare soltanto a sei mesi dalla fine di quell’incubo”. Federica Daga è una deputata M5S. In un’intervista a Repubblica respinge le parole del Garante M5S, che ieri ha difeso con veemenza il figlio Ciro, accusato di stupro insieme ad altri tre amici, attaccando anche la ragazza che ha denunciato otto giorni dopo il fatto.
Daga racconta il suo personale vissuto. “Mi picchiava. Con ferocia. Per quattro volte ho davvero temuto di finire male” , spiega, raccontando di un rapporto durato pochi mesi. “Controllava il mio telefono, il mio computer, i miei spostamenti. Un incubo. E ci sono donne che per anni subiscono queste persecuzioni. Sono riuscita a troncare il rapporto ma non a liberami di lui”. Perché “continuava a cercarmi a minacciarmi. Eppure ci ho messo sei mesi per riuscire a denunciarlo”. Perché “mi vergognavo, mi sentivo sconfitta per essere entrata in relazione con un uomo così, per aver accettato le sue attenzioni. Ero così sconvolta da quella violenza che ho avuto bisogno di mesi per elaborare quello che mi era successo. E avere la forza di denunciare. Per questo trovo incredibile che non si creda a una ragazza che denuncia uno stupro dopo otto giorni”.
E ancora: “Io ringrazio che ci sia il codice rosso, che consente alle donne di denunciare anche dopo sei mesi dal fatto, mentre io ho avuto solo tre mesi e infatti non ho potuto denunciare tutto quello che mi era successo. Mi dispiace per Beppe, la giustizia è lenta e io sono in causa da cinque anni. Non può essere così lunga una causa, non sai cosa ti può succedere nell’attesa”.
La deputata M5S vorrebbe dire a Beppe Grillo che “le donne non si inventano le violenze. Per questo i tempi della querela sono stato allungati. E non bastano otto giorni per superare lo choc di aver subito uno stupro e raccontarlo. Possono servire mesi e mesi, a volte anni”.
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