Crosetto risponde a La Russa sul 25 aprile: “Chi ricopre cariche istituzionali deve presenziare a feste nazionali”
Crosetto risponde a La Russa sul 25 aprile: “Chi ricopre cariche istituzionali deve presenziare a feste nazionali”
“Le feste nazionali sono determinate dalle leggi”. Lo ha detto Guido Crosetto, intervenuto sul caso aperto dalle frasi di Ignazio La Russa sul 25 aprile. In un’intervista a La Stampa, il presidente del Senato ieri si era detto contrario a sfilare nei cortei del 25 aprile “per come si svolgono oggi”. “Chi ricopre cariche istituzionali deve rispettare le leggi e presenziare alle feste nazionali”, la posizione invece del neoministro della Difesa, uno dei co-fondatori di Fratelli d’Italia insieme allo stesso La Russa e a Giorgia Meloni.
Ospite di “Non è l’arena” su La7, Crosetto è anche tornato sulle radici del partito erede di Alleanza nazionale e del Movimento sociale italiano. “Il fascismo è un pezzo della nostra storia chiuso definitivamente che dobbiamo ricordare solo per non rifare gli errori commessi in quel periodo”, ha sottolineato, affermando che su questo tema “Meloni è stata chiarissima in Aula”. “Si giudichi questo governo, la Meloni, per quello che farà. Non con slogan che servono a non lasciar governare le persone”.
Durante la trasmissione condotta da Massimo Giletti, Crosetto si è difeso ancora una volta dalle accuse di conflitto d’interessi. “Se io fossi in conflitto di interessi l’Authority mi toglierebbe da ministro”, ha detto l’ex presidente della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (Aiad). “Il conflitto di interessi significa che hai conflitti con quello che facevi prima: io, dal giorno in cui ho accettato di fare il ministro, mi sono messo nella condizione di dismettere qualunque mia attività, compreso un Bed and Breakfast… Io domattina alle 9 mi vedrò col mio commercialista perché sto dismettendo qualunque cosa abbia costruito in 58 anni di onorata vita” ha aggiunto. “Siccome non voglio che ci siano ombre, faccio cose che neanche la legge mi chiede”.
“Non pensavo di fare il ministro… Fino a qualche giorno prima del governo pensavo che la scelta, fatta anni fa, di uscire dalla politica rimanesse anche nei prossimi anni. Di fronte alla chiamata del premier ha prevalso l’onore enorme di servire il proprio paese”. Per convincerlo, Meloni “mi ha detto: ho bisogno di te, questa volta non solo io ma anche il paese”.
Riguardo le ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi sul conflitto in Ucraina, Crosetto ha evidenziato che “il centrodestra si è impegnato su un programma molto preciso, noi non cambieremo il nostro quadro di alleanze”. “Gli uomini come Berlusconi non concepiscono il numero 2”, ha continuato. “Berlusconi è un leader nato, che in qualunque settore ha avuto un successo straordinario” ma “la politica non può ancorarsi a un uomo, altrimenti il partito segue il declino fisico di quell’uomo”.
Riguardo la situazione covid-19, il ministro ha detto che non è stato scelto “il liberi tutti”. “Ha suscitato scalpore il reintegro dei medici ma in un momento nel quale abbiamo una carenza drammatica di medici” sarebbe stato sbagliato “non reintegrare persone che magari sono medici che fanno benissimo il loro lavoro ma hanno ritenuto di avere un comportamento diverso rispetto al covid”.