Crisi di governo: Mattarella darà l’incarico di formare un nuovo esecutivo. Ecco a chi starebbe pensando
Il presidente della Repubblica avrebbe deciso a chi affidare la guida del Paese
Crisi di governo: ecco a chi Mattarella darà l’incarico di formare un nuovo esecutivo
Preso atto ormai della crisi dell’esecutivo gialloverde, che oggi, martedì 20, verrà certificata dall’atteso discorso del premier Conte al Senato, il presidente Mattarella avrebbe già deciso a chi affidare l’incarico di formare un nuovo governo.
In particolare sarebbero tre le opzioni che il Capo dello Stato avrebbe in mente per cercare di superare la crisi e trovare una soluzione alternativa alle urne.
Un premier terzo: Raffaele Cantone o Mario Draghi
L’intenzione di Mattarella sarebbe quella di coinvolgere il più possibile il Parlamento, tentando la formazione di un governo di larghe intese, che includa, per l’appunto, il maggior numero di partiti possibile, non solo M5S e PD, dunque. Per riuscirci potrebbe giocarsi la carta del premier terzo, o tecnico che dir si voglia, ovvero una personalità che non sia iscritta ad alcun partito e che dunque sia equidistante dalle forze politiche in campo. Tra i nomi che si rincorrono, ci sono quello di Raffaele Cantone, il magistrato napoletano che sino al 23 luglio scorso è stato alla guida dell’Autorità nazionale anticorruzione, e quello di Mario Draghi, presidente uscente della Banca centrale Ue il cui mandato scade tra due mesi. Più defilato, c’è l’economista Enrico Giovannini, presidente dell’Istat dall’agosto 2009 all’aprile 2013.
Roberto Fico ci riprova
L’attuale presidente della Camera Roberto Fico già il 23 aprile scorso aveva ricevuto da Mattarella un mandato esplorativo per verificare la possibilità di una maggioranza parlamentare tra PD e M5S. L’accordo tra le due forze politiche sembrava possibile, ma poi il tentativo di Fico è naufragato per volere di Matteo Renzi, facendo nascere di fatto il governo gialloverde. Ora Fico potrebbe riprovarci. Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, Mattarella sarebbe intenzionato ad affidarsi nuovamente al presidente della Camera, qualora venisse confermata, durante le consultazioni, l’intenzione di PD e M5S di dare vita a un nuovo esecutivo. Fico potrebbe allargare l’alleanza anche a + Europa e Leu, mentre il PD, in questo caso, otterrebbe la presidenza della Camera.
Il bis di Giuseppe Conte
“Con Salvini ho chiuso”: queste sarebbero le parole che Giuseppe Conte avrebbe utilizzato più volte con i suoi collaboratori. L’avvocato, però, non avrebbe nessuna intenzione di mollare la presidenza del Consiglio, magari ottenendo il ruolo di commissario Ue come ipotizzato da qualcuno. Il premier uscente, infatti, sente di non aver portato a termine il suo lavoro e vorrebbe continuare l’azione di governo, seppur con una maggioranza diversa. Il M5S sarebbe ben lieto di continuare a lavorare con lui, anche se questo porterebbe alla rinuncia di Di Maio al ruolo di vicepremier. Dopo gli scontri tra Salvini e Conte, il PD sembra aver cambiato il giudizio sull’operato del presidente del Consiglio e alla fine potrebbe accettare un Conte bis, visto anche il gradimento trasversale che, secondo i sondaggi, l’avvocato ha nel Paese. Alla fine, dunque, a sostituire Conte potrebbe essere lo stesso Conte: una soluzione che non dispiacerebbe neanche a Mattarella, che con il premier uscente ha sempre avuto rapporti cordiali e di collaborazione.