Crisi governo news | Giorgetti: “Prossimo cdm? Mai”
Crisi governo news | Giorgetti: “Prossimo cdm? Mai”
Crisi governo news – “Il prossimo Consiglio dei ministri? Mai”. Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e numero due della Lega, avrebbe risposto così ai colleghi di partiti che gli chiedevano notizie sulle prossime tappe dell’esecutivo [qui tutte le ultime notizie sul governo].
A riportare l’indiscrezione è il Corriere della Sera. Parole che, se veramente pronunciate, farebbero capire quanto è elevato il rischio di una crisi di governo, almeno secondo i big della Lega.
Quel che è certo, per ora, è che i risultati delle elezioni europee – crollo di voti per il Movimento Cinque Stelle, a fronte dello storico successo della Lega – hanno generato forti tensioni all’interno del M5S: il capo politico, Luigi Di Maio, è nel mirino delle contestazioni e rischia di cadere.
Se la base pentastellata dovesse sfiduciare il proprio leader, si potrebbe davvero arrivare a una crisi di governo che porterebbe a nuove elezioni, probabilmente a settembre.
Crisi di governo? Gli scenari possibili
Crisi governo news – I rapporti tra Lega e M5S in campagna elettorale sono stati molto tesi e hanno toccato il punto probabilmente più basso con il caso Siri. Dopo il voto, i toni si sono fatti più morbidi, come dimostra la reazione soft dei pentastellati alla condanna del sottosegretario leghista Rixi. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, continua ha mandato messaggi di solidarietà al collega Di Maio.
Salvini ha sottolineato anche, però, che se alla guida dei Cinque Stelle dovesse salire Alessandro Di Battista, il Governo non potrebbe andare avanti.
Ad aggravare il quadro ci sono poi le tensioni crescenti con la Commissione europea, che il 29 maggio ha inviato una lettera di richiamo all’Italia per l’eccessivo debito pubblico.
A questo punto diventa politicamente sempre più centrale il dibattito sulla prossima manovra finanziaria, con la Lega che continua a spingere per un’estensione della flat tax ma che dice anche categoricamente no al rialzo dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia.
Chiunque si troverà al governo in autunno si troverà davanti al solito dilemma se andare allo scontro con l’Ue, aumentando il deficit di bilancio, oppure cercare un accordo con Bruxelles. E, data la situazione attuale, non è affatto detto che a porsi la domanda, come premier, sarà ancora Giuseppe Conte.
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