Governo, ultime notizie. M5s, rivolta tra i senatori: in 20 pronti a non votare la fiducia a Draghi
Governo Draghi, le ultime notizie di oggi
GOVERNO NEWS – Ieri, sabato 13 febbraio, è stato il giorno del giuramento del nuovo Governo presieduto da Mario Draghi. L’esecutivo ha giurato al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questa è la lista dei ministri (qui la lista completa). La prossima settimana, probabilmente martedì, è previsto il voto di fiducia alla Camera e al Senato. Poi l’esecutivo presieduto da Mario Draghi inizierà ad operare e a prendere i primi provvedimenti.
Intanto non si placano le polemiche nel M5S per la nascita del governo Draghi, anzi. La squadra del nuovo premier e la mancata unione tra il Mise e l’Ambiente per il nuovo ministero per la Transizione ecologica voluto da Beppe Grillo hanno alimentato la rabbia e le divisioni interne.
Di seguito tutte le ultime notizie sulla crisi di governo, aggiornate in tempo reale.
Governo Draghi, news in diretta
Ore 19.40 – Grillo cita Draghi, ora l’ambiente, “whatever it takes” – “Now the environment. Whatever it takes”. Ora l’ambiente, a qualsiasi costo. È quanto si legge in un tweet di Beppe Grillo che pubblica l’immagine di Mario Draghi riprodotta più volte e in stile Pop Art.
Ore 16.00 – Salvini: “Contento per squadra di governo”. E attacca Ricciardi: “Parli prima con Draghi” – Intervistato a “Mezz’ora in più”, il leader leghista esprime soddisfazione per l’esecutivo: “Accolte le nostre richieste. Non chiederò dimissioni di Speranza, voglio costruire. A Lamorgese chiedo cambio di passo su migrazione”. Sulla gestione della pandemia chiede “meno parole e più riunioni. E sullo sci non si può cambiare idea ora”. Infine sul tema immigrazione dice: “Gli immigrati regolari sono miei fratelli”.
Ore 14.50 – Fratoianni: “Proposto a SI di non votare fiducia” – “Ci aspettavamo di meglio di un ‘governo dei migliori’ con così tanta destra, con la sinistra stretta ai margini seppur rappresentata da persone che stimiamo. Per questo ho proposto a Sinistra Italiana di non accordare la fiducia a questo governo”. Lo scrive su Facebook il segretario nazionale di SI, Nicola Fratoianni, spiegando di attendere “le decisioni dei compagni e delle compagne dell’assemblea” del partito.
Ore 12.00 – Meloni: “Dubbi su competenze di Speranza e Lamorgese” – “Metto in dubbio la competenza di Roberto Speranza in una nazione che ha il record di decessi da Covid, metto in discussione che si sia lavorato bene per fermare il virus, metto in discussione il lavoro del ministro Lamorgese, mi chiedo perché non si riesca a difendere i confini italiani”. L’ha detto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia ospite di “Il caffe’ della domenica” in onda su Radio24. “Il Consiglio dei ministri non mi pare esprima le energie migliori – ha aggiunto – Non discuto la competenza di Draghi o Colao, ma non sono stati scelti da nessuno”. All’obiezione che li abbia scelti il presidente della Repubblica, ha risposto: “E’ l’unico caso, credo al mondo ma sicuramente in Europa, di un presidente del Consiglio che non si è mai misurato con il consenso popolare”.
Ore 10.30 – Rosato: “Iv ridimensionata? Dato a Paese esecutivo capace” – “Ha ragione Vito Crimi. Italia Viva ne esce ridimensionata nel governo Draghi. Del resto il Movimento 5 Stelle aveva il presidente del Consiglio, il ministro della Giustizia, dell’Istruzione, dello Sviluppo Economico, del Lavoro, dell’Ambiente, dell’Innovazione, dello Sport, della Pubblica Amministrazione e adesso non li ha più. Ed è soprattutto grazie a lui e alla sua strategia che questo è successo”. Così in un post su Facebook il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato.
Ore 07.00 – M5s, rivolta tra i senatori: in 20 pronti a non votare la fiducia a Draghi – Come riporta AGI, c’è fibrillazione nel Movimento 5 stelle dopo la scelta di appoggiare il governo Draghi, al punto da arrivare ad una situazione, viene riferito, ‘esplosiva’ in Senato mentre nel Movimento scoppia la ‘questione Sud’. I senatori pentastellati si sono confrontati ieri sera in una riunione da remoto. Una ventina su 92 sarebbe orientata a non votare la fiducia. Il ‘no netto’, avrebbe ribadito il capo politico Vito Crimi, porterà all’espulsione dal Movimento.
Diverso il caso per chi dovesse astenersi: secondo quanto viene riferito si deve ancora deciderà quali potrebbero essere le ricadute. Nessuna ipotesi di costituire un nuovo gruppo sarebbe comunque all’orizzonte. I ribelli si lamentano dei pochi ministeri di peso ottenuti da M5s. E c’è chi vorrebbe chiedere spiegazioni non solo a Crimi, ma anche agli altri vertici del Movimento, ad esempio a Roberto Fico, su come sono andate le ‘trattative’. M5s, si fa notare, ‘non avrà così nessuna voce in capitolo’ nella spesa dei fondi previsti dal Pnnr, gestiti da altri dicasteri.
Intanto, sul fronte dell’Esecutivo, bisognerà vedere quali saranno i sottosegretari e in M5s, sul tavolo c’è la partita dell’organizzazione interna che potrebbe portare a dire addio alla figura del capo politico per istituire un comitato direttivo a cinque.
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