Qui Radio Colle, ultimatum di Mattarella ai partiti: “Datemi una soluzione entro stasera o faccio io” (di M. Antonellis)
Qui Radio Colle: 1) Il Quirinale fa sapere che è irritato e deluso perché i partiti dopo tutti questi giorni di esplorazione ancora non hanno trovato una soluzione. 2) Fa anche sapere che se toccherà al Capo dello Stato trovare una soluzione e formare un governo i partiti non toccheranno più palla (a cominciare dal Recovery). 3) In ogni caso al Quirinale prenderanno una decisione definita entro la fine della settimana
Al momento la soluzione della crisi ancora non c’è: gli argomenti divisivi rimangono tutti sul tappeto, dal Mes alle politiche sul lavoro, la sanità, le infrastrutture e persino il capitolo riforme con i renziani che vorrebbero una bicamerale dedicata, la cui guida potrebbe essere affidata all’opposizione. Insomma, la strada per un nuovo governo Conte è ancora in salita anche se i dem che siedono al tavolo delle trattative a microfoni spenti giurano che si chiuderà proprio sul Conte Ter “entro oggi o al massimo domani”. Sarà.
Intanto, però, monta l’irritazione del Colle per il protrarsi della situazione. La grande paura è che “l’eterno gioco del cerino finisca con i protagonisti che si bruciano le dita”: questo il refrain che circola ai piani altissimi del Quirinale dove la preoccupazione aumenta di ora in ora.
La delusione si taglia con il coltello al Quirinale: “Mattarella aveva chiesto a Fico di fargli sapere entro stasera se c’era la possibilità di incaricare un presidente del consiglio (il quale dovrà svolgere le sue trattative sui ministeri-condiviso dalle forze che hanno già espresso l’intendimento di fare insieme il governo). Se questo non accade, non ci sono proroghe”, avvertono dal Colle. La domanda è molto semplice, spiegano dal Quirinale: Renzi accetta l’incarico a Conte con cui trattare per i ministri? Questo è il lavoro che doveva svolgere Fico. E per rispondere a questa domanda i giorni che gli sono stati concessi sono anche eccessivi.
Il timore è che i partiti, continuando a girare a vuoto di tavolo in tavolo, non producano nessun risultato concreto e “costringano” poi il Colle, a togliere le castagne dal fuoco per tutti. Ancora una volta. Ma se così fosse, stavolta per i partiti non sarebbe indolore: “Non toccheranno più palla e non avranno più alcuna voce in capitolo” spiegano dal Quirinale. Insomma, si scordassero il “potere di veto”.
In ogni caso, poi, la volontà del “capo” (così chiamano confidenzialmente il Presidente i collaboratori più stretti) è quella di prendere una decisione definitiva (qualunque essa sia, dal governo istituzionale o del presidente financo alle eventuali elezioni anticipate) entro la fine di questa settimana. Non un giorno di più. La deadline è fissata.
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