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Crisi di governo: le ultime news. Lettera di Conte a Salvini: “Sleale collaborazione”. La replica: “Poteva dirmelo in faccia”

Immagine di copertina
Salvini, Conte, Di Maio, Zingaretti

Tutti gli aggiornamenti in diretta sulla situazione politica italiana

Crisi di governo: le ultime news del 15 agosto

A che punto è la crisi di governo? La giornata politica è stata scossa dal duro botta e risposta tra il premier Giuseppe Conte al ministro dell’Interno, Matteo Salvini: Conte ha scritto una durissima lettera al leghista accusandolo di “sleale collaborazione” e parla di “esperienza di governo agli sgoccioli”. “Poteva dirmelo in faccia”, ha replica Salvini. Il tema caldo del giorno è l’immigrazione, e in particolare il caso Open Arms, su cui si registra un braccio di ferro tra lo stesso Salvini e i ministri M5S Trenta e Toninelli.

Qui di seguito le ultime notizie sulla crisi di governo.

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Governo news: ultim’ora

17.30 – Di Maio: “I leghisti attaccati alla poltrona”. Di Maio nel post Facebook fa il punto della situazione  sulla crisi del governo gialloverde affermando: “Salvini “adesso ha chiesto anche di sfiduciare il governo stesso di cui fa ancora parte, visto che non si è dimesso. Anche su questo, giorni fa aveva tuonato ‘siamo pronti a dimetterci tutti, vedrete…’. Sono passati 5 giorni ma stanno ancora tutti lì attaccati alla poltrona… Deve far comodo, evidentemente, avere l’auto blu e i voli di Stato mentre si fa campagna elettorale nelle spiagge!”.

17.25 – Di Maio: “Aspettiamo la Lega al varco!”. Nel suo post Facebook Di Maio esprime anche anche una certa serenità per i prossimi appuntamenti in Aula in Parlamento, dove sono attese le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Il 20 agosto noi Ministri del Movimento 5 Stelle saremo al fianco di Giuseppe Conte in aula per sostenerlo contro la sfiducia della Lega. Li aspettiamo al varco!”.

17.20 – Di Maio: “Salvini ora è pentito, ma la frittata è fatta”. Sulla crisi di governo e il botta e risposta tra Conte e Salvini interviene anche Luigi Di Maio. Sul suo profilo Facebook il capo politico M5S e vicepremier ha scritto: Salvini “ora è pentito, ma ormai la frittata è fatta. Ognuno è artefice del proprio destino. Buona fortuna!”.

15.15 – Salvini: “Crisi di governo per capitalizzare voti Lega? Una bugia”. Durante la conferenza stampa a Castelvolturno Salvini ha risposto anche all’affermazione della scorsa settimana di Conte, secondo cui il leghista gli avrebbe detto di voler aprire la crisi di governo per capitalizzare il consenso elettorale del Carroccio. “È una bugia: se non ci fosse stata la marea di no delle ultime settimane il governo sarebbe andato avanti”, spiega Salvini. “Che il presidente del Consiglio mi metta in bocca cose non dette e poi mi parli di slealtà…”.

15.00 – Salvini risponde a Conte: “Sì, sono ossessionato dagli scafisti”. Salvini risponde a Conte sia con un post su Facebook sia durante la tradizionale conferenza stampa di Ferragosto del Viminale, che  quest’anno si è tenuta a Castelvolturno, in provincia di Caserta. “Sì, confesso, sono colpevole di avere l’ossessione della sicurezza dei cittadini e della lotta ai trafficanti di esseri umani”, replica Salvini. “Per questa ossessione 60 milioni di italiani mi pagano lo stipendio. Se vado bene come ministro dell’Interno, così sono. Se non vado bene  e si preferisce qualcuno del passato, magari del Partito democratico basta dirlo”. “Mi spiace che certe cose il presidente del Consiglio, anziché dirle in faccia, le scriva sui social, mentre da ore stavo lavorando a Castelvolturno”, aggiunge il ministro.

13.30 – Durissima lettera di Conte a Salvini: “Sleale collaborazione”. Il premier Giuseppe Conte ha scritto una durissima lettera rivolta al ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Conte rimprovera al leghista “sleale collaborazione” e parla di governo “agli sgoccioli”.  “Comprendo la tua fedele e ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula ‘porti chiusi’. Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi. Ma parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa”, scrive Conte. “È un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare. il tema dell’immigrazione è un tema complesso. Va affrontato con una politica di ampio respiro”. (qui l’articolo).

12.15 – Open Arms, anche Toninelli non firma il divieto di Salvini. Dopo Trenta, anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha fatto sapere di non aver firmato il divieto di ingresso per la Open Arms.  “Quel decreto è stato bocciato dal Tar ed emetterne un altro identico esporrebbe la parte seria del Governo, che non è quella che ha tradito il contratto, al ridicolo. Salvini che cerca solo il consenso facile, noi agiamo con senso di Stato concretezza”, ha scritto Toninelli su Facebook.

11.30 – Salvini: “Serve un governo forte”. “Gli italiani hanno bisogno di un governo forte, non è ammessa timidezza quando sono in gioco la sicurezza e i confini della Patria. Che è dovere di ogni cittadino, e a maggior ragione di ogni ministro, difendere”. Lo scrive su Twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a proposito della vicenda della Open Arms (qui l’articolo).

10.50 – Di Maio: “La Lega non tenga in ostaggio i lavoratori”. Vorrei dire alla Lega: avete deciso di staccare la spina al Governo a ferragosto, nessuno vi ha capito, ma ormai lo avete fatto. Adesso però non prendetevela con i giovani riders, non fate pagare il prezzo delle vostre scelte agli operai dell’Ilva di Taranto o ai giovani concorsisti dell’Inps. Non tenete in ostaggio queste persone”. Lo dice il capo politico M5S, Luigi Di Maio, in un post su Facebook nel quale parla del decreto sui riders da lui promosso come ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

10.15 – Salvini replica a Trenta: “Open Arms, noi soli contro tutti”. Salvini replica alla ministra Trenta sulla vicenda Open Arms: “Umanità non significa aiutare trafficanti e Ong. Per me umanità significa investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani”. Il ministro rincara la dose su Twitter: “Sul divieto di sbarco alla Open Arms siamo soli contro tutti. Contro Ong, tribunali, Europa e ministri impauriti. E col Pd al governo, immigrazione di massa e Ius Soli tornerebbero realtà”.

09.30 – Trenta non firma divieto per Open Arms, serve umanità”. La ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, si è rifiutata di firmare il nuovo divieto di ingresso in acque italiane per la Open Arms voluto dal ministro dell’Interno Salvini dopo lo stop del Tar del Lazio. “Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato”, ha spiegato Trenta (qui l’articolo).

09.15 – Patuanelli (M5S): “Porte fatte per riaprirsi, ma non in questo caso”. Sull’esperienza di governo Lega-M5S “le porte sono fatte anche per riaprirsi, ma non è questo il caso”. Lo dice il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, in una intervista a Qn.

09.00 – Giorgetti: “Votare il 27 ottobre”. “Noi pensiamo ancora che possa prevalere il buon senso. Che ci siano le condizioni per andare al voto entro il 27 ottobre. Che un governo si insedi anche un mese dopo, a fine novembre, e appronti una manovra, intanto per congelare l’Iva. Lo ha già fatto Gentiloni nel 2017”. Lo dice il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, in un’intervista a La Repubblica.

o8.45 – Salvini: “M5S-Pd, governo di perdenti”. Il possibile governo Pd-M5S sarebbe “solo un patto per le poltrone”. “Finirebbero per governare il Paese quei due partiti che nelle ultime elezioni, regionali ed europee, sono stati sempre sistematicamente sconfitti. Sarebbe l’esecutivo dei perdenti. In ogni caso noi abbiamo fiducia in Mattarella”. Lo dice il vicepremier leghista Matteo Salvini in una intervista a Il Mattino.

Rischio aumento Iva? “Se si vota a ottobre c’è tutto il tempo per formare un nuovo governo e per approvare a dicembre la manovra con le misure necessarie per arginare l’Iva”, replica Salvini. Che spiega di non essersi ancora dimesso da ministro perché altrimenti “il presidente del Consiglio avrebbe tranquillamente tirato dritto, come se nulla fosse accaduto. E non ci sarebbe rimasto nessuno ad opporsi alle sue iniziative. Come proprio in queste ore sta accadendo con il caso della Open Arms”.

08.30 – Renzi: “Evitare voto a ottobre”. “Mettere in piedi un governo che eviti il voto a ottobre e costruisca una manovra che non sia lacrime e sangue, ma scongiuri l’aumento dell’Iva. Puoi sopportare un insulto, ma non puoi sopportare una recessione causata dalla stupidità e dalla cialtroneria”. Lo dice l’ex premier Matteo Renzi in una intervista a La Repubblica. “Vogliamo cambiare l’Europa insieme a Francia e Germania, non insultando Francia e Germania. Su questo punto i 5stelle sono passati dal No euro al Sì euro, mentre Salvini è passato dal No euro al Sì rublo. Quel ragazzo ci nasconde qualcosa” (qui l’articolo).

Crisi di governo: la giornata di ieri

Dopo la vibrante seduta al Senato di martedì, ieri sul fronte crisi di governo non si sono registrate grandi novità. Mentre prosegue il dibattito interno al centrosinistra sull’opportunità di un governo con M5S e Leu, l’attenzione è tutta rivolta a quel che succederà martedì 20 agosto, quando il premier Conte sarà al Senato per comunicazioni e sarà messa ai voti la mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dalla Lega.

“Il 20 agosto sfiduceremo il premier”, ha confermato il leader leghista durante un comizio al La Spezia. “Saranno giornate importanti le prossime, vi chiedo di tenere occhi e orecchie aperti, sventeremo con ogni mezzo possibile un governo truffa Pd-M5s che sarebbe la rovina di questo paese”, ha spiegato Salvini. “Voglio governare un paese con i sì, un paese che lavora, cresce e investe. Il governo che vorrei ha come priorità il taglio delle tasse per gli imprenditori e i lavoratori di questo paese”.

Ieri Salvini ha incontrato a Genova Giovanni Toti, governatore della Liguria che ha da poco lasciato Forza Italia. Il dialogo fra Lega e Forza Italia per la ricomposizione della coalizione di centrodestra (con Fratelli d’Italia) è in fase di stallo: martedì gli azzurri hanno respinto al mittente la proposta del Carroccio di una lista unica alle prossime elezioni politiche e il vertice annunciato fra Salvini e Berlusconi non c’è ancora stato.

Il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, intanto, ha detto che la decisione di aprire la crisi di governo ad agosto è stata presa da Salvini. Secondo alcuni analisti, questa frase conferma che il clima all’interno del Carroccio è teso: il timore è che il leader abbia sbagliato a rompere con i Cinque Stelle nei tempi (agosto inoltrato) e nei modi (ora in parlamento potrebbe essere beffato dall’alleanza Pd-Cinque Stelle).

“Salvini incoerente, molli la poltrona, lui e i suoi ministri leghisti hanno annunciato la sfiducia a Giuseppe Conte e al Governo di cui ancora fanno parte. Ma allora perché continuano a rimanere incollati alla poltrona?”, attacca il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, intervistato sul blog delle Stelle. “Salvini molli la poltrona, lo faccia per coerenza. Passi dalle parole ai ‘fatti’ e dimostri che vengono prima gli italiani e non le poltrone!”. Il clima tra Lega e M5S, insomma, resta rovente nonostante la mano tesa martedì da Salvini agli ex alleati sulla questione del taglio dei parlamentari.

Intanto, sul fronte del centrosinistra, si registrano le aperture più nette da parte dei vertici del Pd a sostenere un governo insieme ai pentastellati, come emerge anche da questa intervista di TPI alla vicesegretaria Paola De Micheli. Non però un governo istituzionale che duri solo qualche mese, come proposto dall’ex segretario Renzi, bensì un esecutivo di legislatura, che duri quattro anni e che sia appoggiato anche da Leu e Gruppo Misto. La sensazione, però, è che il segretario Zingaretti non voglia esporsi più di tanto. La richiesta deve arrivare dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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