Crisi di governo, il M5s valuta l’ipotesi del ritiro anticipato dei ministri entro mercoledì
Crisi di governo, il M5s valuta l’ipotesi del ritiro anticipato dei ministri entro mercoledì
La crisi di governo non accenna a rientrare: il Movimento 5 stelle sta valutando l’ipotesi di ritirare i ministri prima ancora del confronto definitivo di mercoledì, quando Mario Draghi tornerà di fronte alla Camere dopo lo strappo di ieri.
Secondo quanto riferiscono all’Ansa fonti parlamentari, quello del ritiro dei ministri è uno tra diversi scenari attualmente sul tavolo dei dirigenti del movimento. Un tema affrontato anche durante la riunione del consiglio nazionale tenuto ieri, dopo l’uscita dall’Aula durante il voto di fiducia al Senato che ha spinto il presidente del Consiglio ad annunciare le dimissioni, poi respinte da Mattarella.
“Il consiglio nazionale si riunirà di nuovo oggi e faremo le nostre valutazioni”, ha commentato oggi la capogruppo al Senato, Mariolina Castellone, arrivando nella sede del Movimento in via di Campo Marzio.
Anche il capodelegazione del movimento all’interno del governo, Stefano Patuanelli, ha commentato l’ipotesi, senza sbilanciarsi. “Si è dimesso il presidente del Consiglio, di fatto è il governo dimissionario”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, lasciando la sede del M5s.
A chiedere il ritiro è una parte del movimento che punta a portare a termine lo strappo con l’esecutivo, per tentare di recuperare parzialmente il consenso perso negli anni al governo, mentre altre componenti sono più favorevoli al dialogo per ricomporre la crisi.
Secondo quanto riporta La Repubblica, una delle possibilità discusse al momento solo tra i parlamentari del M5s è quella di far votare gli iscritti, schierati in maniera compatta per l’uscita del governo, per certificare il ritiro o la rinuncia a un Draghi bis.