Crisi di governo, Di Maio vuole il taglio dei parlamentari subito: “Salvini che farà?”
Il dibattito sul taglio dei parlamentari
Crisi di governo, la mossa di Di Maio: “Votiamo il taglio dei parlamentari”
Arriva così, a sorpresa, in piena crisi di governo, la mossa del capo politico del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, che ha formalizzato la richiesta di anticipazione della discussione della legge per il taglio del numero dei parlamentari. “Sono qui con Francesco D’Uva, il nostro capogruppo alla Camera dei Deputati. Abbiamo appena inviato al Presidente della Camera la nostra richiesta per calendarizzare urgentemente in Aula il taglio di 345 parlamentari”, scrive Di Maio.
“Sono veramente orgoglioso del MoVimento 5 Stelle – scrive ancora Di Maio – questa richiesta porta la firma di tutti e 220 i nostri deputati. Come potete vedere, il voto che ci avete dato il 4 marzo è in buone mani”.
Il vicepremier pentastellato ora attende di vedere “cosa succede oggi alle 18 in conferenza dei Capigruppo e in quanti saranno pronti a sostenere la nostra proposta sul taglio dei parlamentari”.
Il nodo da sciogliere è: cosa farà l’ex alleato di governo? “Con la Lega abbiamo portato avanti questa proposta per 14 mesi. L’abbiamo votata insieme al Senato il 7 febbraio 2019, poi alla Camera il 9 maggio 2019, poi di nuovo al Senato l’11 luglio 2019 (un mese fa) e ora mancano due ore di lavoro ed è legge. Accetterà di portarla in aula? Oppure tradirà di nuovo gli italiani?”.
Di Maio attacca Salvini che torna da Berlusconi
In un post del Movimento 5 stelle, i pentastellati accusano il vicepremier leghista di essere di nuovo sottomesso ai diktat di Forza Italia e del suo leader, Silvio Berlusconi. “Oggi o domani Berlusconi e Salvini si incontreranno dal notaio per rispolverare una vecchia alleanza in bianco e nero. Per tornare al passato”, scrive Di Maio su Facebook.
“Lo dico agli elettori della Lega – continua – con cui abbiamo condiviso tante battaglie nell’ultimo anno: era questo il cambiamento che volevate? Lo dico a tutti i parlamentari, in particolare a quelli dei partiti di opposizione: del domani non v’è certezza, votate con noi il taglio e passiamo alla storia insieme”.
“Lo voglio ripetere ancora una volta a tutte le forze politiche: aprite al taglio dei parlamentari! Com’era? Dalle parole ai fatti? Ecco, passiamo dalle parole ai fatti!”, conclude Di Maio.
Il post del M5s
“Ecco il primo diktat”. Il M5s attacca l’ex alleato Matteo Salvini, leader della Lega, per il suo ritrovato rapporto con Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia. “Dopo aver tradito gli italiani facendo cadere il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, pugnalando alle spalle il Paese, Matteo Salvini e la Lega tornano indietro anche sul taglio di 345 parlamentari”, è scritto nel blog dei pentastellati. [Qui la diretta della crisi di governo]
“Salvini ha già fatto capire che difenderà la Casta e voterà no alla sforbiciata di poltrone! Tutto ciò è vergognoso! Dopo essere tornato a casa ad Arcore, accolto da Berlusconi e Meloni, ha obbedito immediatamente al primo diktat: salvare le poltrone dei politici con i loro stipendi d’oro da 14 mila euro al mese”, attacca il post del Movimento. “Il MoVimento 5 Stelle ha voluto fortemente questa riforma epocale e siamo riusciti a portarla fino all’ultimo atto”, continua il M5s. Che, infine, lancia un appello: “Mancano poche ore di lavoro, una sola votazione per tagliare 345 poltrone con un risparmio per i cittadini di mezzo miliardo di euro da investire nelle scuole, nelle strade, negli asili nido per i nostri figli”.
Ma le intenzioni di Salvini sono altre: il vicepremier leghista continua a premere per le elezioni anticipate. E per questo, consapevole di essere alla guida del primo partito in Italia ma di non avere i numeri per poter governare dopo le elezioni, si è affrettato a far sapere di voler riannodare i fili del rapporto con Forza Italia.