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Crisi di governo, ultime notizie. De Filippo lascia Iv e torna nel Pd: “Lunedì voterò la fiducia al governo”

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Crisi di governo, Conte e la caccia ai responsabili. Lunedì la fiducia alla Camera

CRISI DI GOVERNO, ULTIME NOTIZIE – Sono giorni decisivi per le sorti del governo: in attesa di recarsi lunedì 18 gennaio alla Camera e martedì 19 al Senato per chiedere la fiducia, il premier Giuseppe Conte deve trovare senatori “responsabili“, ovvero disposti a sostenere il governo per evitare di portare il Paese al voto durante la pandemia.

L’esponente di primo piano del Movimento Cinque Stelle Alessandro Di Battista intervistato dal direttore di TPI Giulio Gambino condanna lo strappo di Matteo Renzi che ha portato alla crisi dell’esecutivo, rinnova la sua fiducia al presidente del Consiglio e anzi auspica che entri nel M5S, difende il reddito di cittadinanza e altre battaglie portate avanti dai governi giallo-verde e giallo-rosso e si dice pronto ad aiutare per la rinascita del Movimento. Di seguito tutti gli ultimi aggiornamenti sulla crisi di governo:

Crisi di governo, tutte le ultime notizie | LIVE

Ore 19.53 – Renzi rilancia: “Restiamo uniti, non hanno i numeri”. Iv verso l’astensione – “Non hanno i numeri, stiamo uniti.  Domani facciamo il punto su come comportarci”, dice Matteo Renzi ai suoi parlamentari.  “Sono molto fiero di come stiamo lavorando – spiega il leader di Italia viva – noi siamo sui contenuti e ogni giorno che passa diventa più chiaro che la verità vince sulle veline del Palazzo. Al Senato i 18 senatori saranno decisivi visto che la maggioranza al momento è tra 150 e 152. Non rispondiamo alle provocazioni e lavoriamo sui contenuti”. Il partito di Renzi sembra orientato verso l’astensione sul voto di fiducia a Conte.

Ore 18.46 – Domani nuova riunione Iv, verso astensione su Conte – Domani i gruppi parlamentari di Italia viva torneranno a riunirsi per fare il punto e “confrontarci” sul “dopo voto delle Camere” di lunedì e martedì. Intanto, viene riferito, è praticamente già decisa la linea dell’astensione in Parlamento sulla fiducia che Camera e Senato saranno chiamati ad esprimere dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte, come già preannunciato dallo stesso Matteo Renzi.

Ore 18.28 – Centrodestra, compatti e alternativi a sinistra – “Il centrodestra è unito e compatto in tutte le sue  componenti. Mentre l’ex maggioranza mette in scena uno spettacolo offensivo per migliaia di italiani che soffrono per le conseguenze sanitarie ed economiche della pandemia, il centrodestra lavora concretamente ai contenuti, a costruire una alternativa alla sinistra  forte e capace di affrontare le difficili sfide che l’Italia si trova davanti”. È quanto si legge in una nota congiunta del centrodestra al termine del vertice che si è svolto a Milano. Erano presenti Matteo Salvini, Antonio Tajani, Giovanni Toti, Maurizio Lupi. Hanno partecipato in collegamento Zoom, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Lorenzo Cesa.

Ore 17.35 –  Salvini, stiamo ragionando di squadra alternativa –“Da mercoledì, se non hanno i numeri, noi saremo in grado di prenderci le nostre responsabilità. Stiamo già ragionando di progetto e squadra alternativi a questa sinistra che mettano al centro lo sviluppo e la crescita”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini al termine del vertice di centrodestra in via Bellerio. A chi chiede se Italia viva potrebbe avere un posto in questa coalizione, Salvini replica con un netto “No, da Renzi mi separa il mondo”.

Ore 17.01- Deputato De Filippo lascia Iv e torna nel Pd – Vito De Filippo lascia Italia viva e torna nel gruppo Pd alla Camera. Ad annunciarlo è lo stesso deputato, in dissenso dalla linea intrapresa da Matteo Renzi. Una “scelta sbagliata” quella di Italia Viva di aprire la crisi “mentre il Paese è attraversato da difficoltà e sofferenze”. Per questo motivo, spiega, “lunedì voterò la fiducia al governo”.

Anche se la Camera non è in bilico come il Senato dal punto di vista numerico, la decisione di De Filippo potrà essere esempio e fare da traino: ne sono convinti nel Pd. Continua De Filippo: “Ho deciso di continuare il mio impegno parlamentare per favorire l’uscita dall’emergenza sanitaria e sociale e la necessaria ripresa economica nel gruppo del Pd, riprendendo il filo di un percorso che viene da lontano e in questo senso ringrazio il segretario Nicola Zingaretti e il capogruppo Graziano Delrio”.

Ore 16.34 – Mastella: “Io né pilastro né costruttore, su questa crisi sono molto diffidente” –“Io non sono né pilastro, né costruttore, su questa crisi sono molto diffidente”. Lo dice Clemente Mastella a Tgcom24. “Al momento – aggiunge – mi chiamo fuori perché, dopo aver cercato di dare consigli su come risolvere la crisi, sono stato attaccato sul personale”. All’orizzonte Mastella vede più “un Conte ter con un rimpasto e un rientro di Italia Viva” che “un governo Conte sostenuto da un’altra maggioranza con l’ingresso di responsabili”.

“Ho visto, ho dato consigli, ora non do più consigli. Tentavo di consigliare per costruire qualcosa di serio per il Paese. Mai come in questo momento, in mancanza di vaccini, con la variante inglese che aumenta, moralmente non era serio aprire crisi di governo. Però, sto scoprendo negli ultimi momenti che io magari tentavo di mettere qualche mattone, altri a togliere i mattoni, quindi se la vedessero loro. Io non sono interessato a nulla. Tranne a fare il sindaco di Benevento”, sottolinea Mastella.

Ore 14.47 – Orlando: “La fiducia non basta, per governare serve un nuovo patto di legislatura” – “È evidente che si può evitare la crisi avendo un numero in più, ma non pensare di governare. Perciò il tema che si porrà un minuto dopo la fiducia, se ci sarà, è consolidare la maggioranza, siglare un nuovo patto di legislatura e lavorare alla ricostruzione di un campo con le forze che hanno dato segnali ma che non si sono ancora sentite di fare questo passo, pur volendo prendere le distanze dalla destra sovranista”. Lo dice in un’intervista a Repubblica il vicesegretario del Pd Andrea Orlando che avverte il premier: “Dopo la prova in Parlamentodeve sciogliere tutti nodi irrisolti, dalle riforme istituzionali a quelle per il Recovery”. E detta a Renzi le condizioni per ricucire: “Faccia mea culpa e dia garanzie”.

Ore 13.40 – No dell’Udc a Conte: “Restiamo nel centrodestra” – “Non si può gettare il Paese nella palude e nel caos. Gli italiani sono stanchi e stremati. Non ci prestiamo a giochi di palazzo e stiamo nel Centrodestra. Continueremo a lavorare in questo frangente drammatico per il bene del Paese. I nostri valori non sono in vendita”. È quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa nazionale Udc. Il partito centrista chiude dunque all’ipotesi di votare la fiducia al Governo Conte martedì in Senato. Ora la caccia ai responsabili per raggiungere quota 161 senatori per l’esecutivo si fa sempre più complessa.

Ore 12.28 – Conte ancora alla ricerca dei responsabili – La caccia ai responsabili in queste ore va avanti ma senza dare, per il momento, i frutti sperati. La quota 161, necessaria per garantire all’esecutivo la sopravvivenza a Palazzo Madama, sembra ancora lontana. Dopo l’euforia dei primi giorni e un pallottoliere forse gonfiato dall’ottimismo della volontà, da ieri piovono marce indietro e distinguo. Se inizialmente si contavano sei senatori di Italia Viva pronti a salire sulla scialuppa di salvataggio, ora la pattuglia di renziani pentiti sembra essere ben più esigua. Hanno già chiarito di non voler votare la fiducia al governo i senatori di IV Conzatti, Vono, Pacifico e Masini. Persino il socialista Nencini nicchia e non offre certezze assolute. L’articolo completo

Ore 11.10 – Calenda: “Mastella mi ha offerto l’ok del Pd a Roma per salvare Conte” – Polemica tra il leader di Azione Carlo Calenda e il sindaco di Benevento Clemente Mastella, considerato il “regista” dell’operazione responsabili per salvare il Governo di Giuseppe Conte. Calenda, in mattinata, ha pubblicato un post sui social che recitava: “Comunque anche io ho avuto l’onore di una telefonata del simpatico Clemente. Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma. Scarsa capacità di valutare il carattere degli uomini. O quanto meno il mio. #costruttori del nulla”. L’articolo completo

Ore 10.40 – Salvini: “Provo pena, schifo e disgusto per la compravendita di senatori” – “In questo momento prevale lo sconcerto, la pena e il disgusto nel centrodestra. C’è il caos totale della scuola. Conte Renzi, Di Maio, Tabacci, Mastella, i ‘responsabili’, la compravendita dei senatori, è qualcosa che non mi appassiona, anzi, mi fa una pena e uno schifo indicibile”. A dichiararlo è Matteo Salvini.

Il leader della Lega ha commentato così le ferventi trattative di queste ore per mettere assieme una maggioranza di Governo alternativa a quella attuale, dopo lo strappo di Renzi e di Italia Viva. “Se Conte ha i numeri per andare avanti lo faccia, altrimenti si faccia da parte”, ha detto Salvini. Qui l’articolo completo.

Ore 08.30 – Renzi: “No alla fiducia, se Conte cerca i ‘responsabili’ ci asteniamo” – “Staremo nell’area politica della Camera e del Senato lunedì e martedì, vedremo cosa farà Conte e dipende da quello che lui dirà: noi non possiamo votare la fiducia dopo quello che è successo. Se Conte farà un intervento come quello che ci aspettiamo, cioè di apertura a pezzi di Forza Italia, del centro o altri che vorrebbe portare dentro per sostituirci, avremo grande rispetto ma ci asterremo”. Lo dice Matteo Renzi intervenendo a ‘Titolo Quinto’ su Rai 3 in vista delle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in Parlamento la settimana prossima.

Ore 07.15 – Renzi: “Attacco contro di me su pagina Facebook di Conte fatto enorme” – Nella pagina Facebook del presidente del Consiglio è apparsa una storia contro di me, una pagina chiaramente fatta da funzionari pagati dalle istituzioni. Il presidente del Consiglio è stato hackerato? È una cosa enorme oppure è una menzogna”. Lo dice il leader di Iv, Matteo Renzi, intervenendo a ‘Titolo Quinto’ su Rai 3.

Renzi ha poi lanciato un altro attacco a Conte: “Spero che il presidente del Consiglio oggi si sia occupato di vaccini” dopo l’annuncio di Pfizer di ridurre le sue dosi all’Italia “e non abbia passato il tempo a telefonare ai senatori per arrivare a quota 161 voti in aula”.

CRISI DI GOVERNO – COSA È SUCCESSO IERI

Venuto meno l’appoggio di Italia Viva, per Conte è di vitale importanza trovare almeno 11 senatori disponibili a votare in suo favore. Secondo un retroscena raccolto da noi TPI, il Partito democratico si sta adoperando per trovare a Palazzo Madama i “responsabili”: i dem fanno leva in particolare sul rischio che – caduto Conte – si vada a elezioni anticipate. “Allarghiamo il campo ma il Pd non accetterà lentezze”, ha dichiarato il segretario Zingaretti.

Al Senato è nato il gruppo Maie-Italia23, indicato da molti come l’embrione di un prossimo partito guidato dal premier. Intanto, da Italia Viva il capogruppo Davide Faraone fa sapere: “Se Conte scioglie nodi, noi ci siamo”, mentre l’ex ministra Bonetti dice: “Se Conte cambia idea sul Mes noi ci siamo”.

Leggi anche: 1. Di Battista a TPI: “De-Renzizzare il governo val bene una messa. Ora il M5S è coeso, ripartiamo con Conte”/2. Le ombrelline di Renzi: lui parla mentre le “sue” ministre dimissionarie tacciono (di Selvaggia Lucarelli) / 3. Il governo è diventato un’alleanza politica, e Italia Viva non ne fa parte: ecco perché la crisi avrebbe senso (di S. Mentana)

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