Scontro nel governo sul coprifuoco, la Lega non vota il decreto riaperture: “Restrizioni illogiche”. Il Pd: “Da Salvini mancanza di serietà”
Dl Covid, scontro nel governo sul coprifuoco: la Lega si astiene in Cdm
È scontro nel governo sul Dl Covid: i ministri della Lega, infatti, hanno annunciato il voto di astensione nel Consiglio dei Ministri, attualmente in corso, a causa dell’orario del coprifuoco e di alcune restrizioni ritenute dal Carroccio “illogiche”.
Secondo quanto è emerso, infatti, il Cdm è iniziato con un’ora di ritardo (alle 18 anziché alle 17) perché Lega e Italia Viva in una riunione informale con il premier Mario Draghi chiedevano di spostare l’orario del coprifuoco di un’ora, ovvero a partire dalle 23.
Il presidente del Consiglio, però, non ha accolto la richiesta dei due partiti ed ha confermato il coprifuoco alle 22. Decisione che ha provocato il dissenso del Carroccio, che quindi ha annunciato il voto di astensione sul nuovo decreto Covid, che entrerà in vigore a partire da lunedì 26 aprile.
“Al di là del coprifuoco, non sono logiche le restrizioni per i locali al chiuso anche in zona gialla. E sono previste troppo in là alcune riaperture, con scelte illogiche e punitive per palestre e piscine”. Così fonti della Lega spiegano il voto di astensione al nuovo decreto Covid.
“Bene la riapertura parziale di cinema e teatri, ma perché punire i ristoratori senza spazio esterno? Meglio 10 persone controllate e distanziate al bar o al ristorante, che non 10 persone chiuse in un’abitazione privata”.
Già nel primo pomeriggio, Salvini aveva chiesto “più coraggio” al governo. Intervenuto alla Maratona di Confedilizia, infatti, il leader della Lega aveva dichiarato: “Spero che vengano accolte queste richieste, non mi va di votare cose di cui non sono convinto. Non me lo ha mica prescritto il dottore che devo votare per forza cose di cui non sono convinto”.
Il Pd: “Da Salvini mancanza di serietà”
Immediate le reazioni degli alleati di governo che giudicano “contradditoria” la posizione della Lega. In particolare è il Pd a sottolineare che “quella di Salvini è una scelta che dimostra mancanza di serietà e di responsabilità verso il Paese e verso il governo Draghi”.
Fonti del Nazareno fanno sapere che “La piattaforma che abbiamo condiviso e che sosteniamo è un punto di equilibrio giusto tra l’esigenza di ripartenza e la tutela della salute. Ravvisiamo nell’atteggiamento della Lega la conseguenza di una contraddizione che è quella di un continuo susseguirsi di ultimatum che portano a questo tipo di incidenti di percorso”.
Dal M5S, invece, fanno sapere di aver preso atto dello strappo della Lega. “Spiace per l’atteggiamento della Lega. Questo governo è nato per incoraggiare la coesione nazionale. Oggi è stata messa in discussione l’unità delle nostre decisioni. In un momento come quello che stiamo vivendo, l’interesse per il Paese viene prima di quello di partito. Purtroppo dalla Lega è un film già visto, che non ha pagato” sottolineano fonti del Movimento.
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