Covid, il “Piano segreto” del Governo resta nascosto: il Comitato per le vittime di Bergamo chiede la verità
Covid, il “Piano” del Governo resta secretato: il Comitato delle vittime di Bergamo chiede verità
Da due mesi il Comitato delle vittime del Coronavirus di Bergamo è in attesa da una risposta da parte del Governo su un tema che da mesi non fa dormire sonni tranquilli all’esecutivo: il “piano segreto” sulla gestione dell’emergenza pandemica elaborato dagli scienziati del Comitato tecnico scientifico a gennaio 2020. In quel piano, la cui esistenza è stata evocata in un’intervista da Andrea Urbani, direttore al ministero della Salute e membro del Cts, c’erano dei numeri sui contagi in Italia a dir poco drammatici. Troppo per essere rivelati alla popolazione, che infatti rimase all’oscuro visto che il documento venne secretato. Due mesi fa, dunque, il Comitato “Noi denunceremo, Verità e Giustizia per le vittime del Covid-19” di Bergamo ha chiesto all’esecutivo di rompere il silenzio sul Piano. Ma oggi, ancora, non è arrivata alcuna risposta.
A riportare la notizia della richiesta di pubblicazione degli atti avanzata dal Comitato delle vittime di Bergamo è Il Giornale. La richiesta è avvenuta tramite una mail di posta certificata, redatta dall’avvocato del comitato Consuelo Locati. Non è arrivato ancora alcun riscontro. Eppure, nel frattempo, il ministro della Salute Roberto Speranza è stato convocato dal Copasir per riferire sulla vicenda. Lui, tuttavia, citando informazioni chieste al Cts, ha fatto sapere che “nei verbali” e negli allegati “non è presente alcun documento di studio sulla risposta ad eventuali emergenze pandemiche” e che il Piano sarebbe solo “uno studio che ipotizza possibili differenti scenari nella diffusione” dell’epidemia.
Anche quando, tempo dopo, alcuni giornalisti fanno una richiesta di accesso pubblico agli atti per il Piano, dal ministero è arrivato uno studio realizzato da Stefano Merler, studioso della Fondazione Bruno Kessler. La sua analisi però, riporta Il Giornale, non è il Piano che chiedono ora dal Comitato dei parenti delle vittime di Bergamo. Il Governo si è sottratto anche quando, qualche giorno fa, due deputati di FdI, Galeazzo Bignami e Marcello Gemmato, hanno fatto ricorso al Tar perché venisse desecretato il Piano.
Nella pec, indirizzata a ministero della Salute, presidente Conte, Quirinale e Commissione, c’è una nuova richiesta di accesso agli atti: “Ritengo sia un fatto gravissimo non aver degnato di alcuna risposta un Comitato che rappresenta 70mila persone – ha detto l’avvocato Locati a Il Giornale -, persone che hanno subito lutti e restrizioni della propria libertà e che ora vogliono sapere dai nostri ministri cosa è successo nei mesi decisivi e più tragici di questa pandemia. La mancata risposta dimostra che non c’è alcuna considerazione dei cittadini”.
L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:
- Quel 23 febbraio ad Alzano Lombardo: così Bergamo è diventato il lazzaretto d’Italia (Parte I inchiesta di Francesca Nava su TPI)
- ESCLUSIVO TPI: Una nota riservata dell’Iss rivela che il 2 marzo era stata chiesta la chiusura di Alzano Lombardo e Nembro. Cronaca di un’epidemia annunciata (Parte II inchiesta di Francesca Nava su TPI)
- Il dirigente condannato, l’assessore incompetente, il direttore pentito. La catena di comando che poteva fermare il virus all’ospedale di Alzano Lombardo ma non l’ha fatto (Parte III inchiesta di Francesca Nava su TPI)
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