Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:07
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Dopo il Covid il ministro Amendola vuole riformare l’Oms, ma il governo se ne è dimenticato

Immagine di copertina

Dopo il Covid Amendola vuole riformare l’Oms

“L’Italia vuole un’indagine indipendente sull’origine della pandemia di Covid-19 in Cina e sostiene le richieste dell’India di riformare gli organismi multilaterali come l’Oms, che non hanno funzionato come previsto durante l’attuale crisi”, lo ha detto il ministro per gli Affari Europei italiano, Vincenzo Amendola, al quotidiano indiano Hindustan Time, in un’intervista rilasciata il 30 maggio scorso. Eppure, per quanto il ministro avesse già parlato in Italia della necessità di condurre un’indagine sul comportamento della Cina nella gestione della pandemia, non si era mai pronunciato sulle responsabilità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella diffusione dell’epidemia. E, come lui, nemmeno il suo governo.

Ma al quotidiano indiano, Amendola ha manifestato la disponibilità ad appoggiare l’India nelle proposte di riforma che il primo ministro Modi ha intenzione di avanzare quando presiederà il G20 nel 2022, proprio dopo l’Italia, che ospiterà il summit nel 2021. Una posizione che rafforzerebbe l’India all’interno del forum internazionale che si terrà a Roma e a Nuova Delhi nei prossimi due anni. “Amendola ha affermato che l’Italia sostiene l’appello del primo ministro Narendra Modi, lanciato durante il vertice ‘virtuale’ del G20 che si è tenuto il 26 marzo, di riformare organismi come l’Oms per soddisfare le esigenze di un mondo che è in continuo cambiamento”, si legge sull’Hindustan Time.

“I criteri dell’Oms in questa crisi non hanno funzionato come previsto, per questo è necessario aprire un’indagine indipendente su ciò che è accaduto in Cina, che è stato il punto di partenza dell’emergenza di Covid-19”, ha detto Amendola al quotidiano. “Il vostro primo ministro aveva ragione, perché l’attuale ordine globale e i suoi organismi multilaterali non tengono conto dei rischi e delle opportunità legate al periodo che stiamo attraversando. Credo che l’Oms non abbia funzionato correttamente, perché ci sono stati molti ritardi e molti problemi”, ha aggiunto.

In un’intervista rilasciata al Foglio il 7 maggio scorso, invece, il ministro per gli Affari Europei in quota Pd si era limitato ad attribuire la responsabilità di una fuorviante e tardiva condivisione delle informazioni alla Cina, rilanciando la proposta della commissione d’indagine indipendente, alla quale “anche il presidente Conte era tutt’altro che ostile”. E aveva solo accennato alla complicità dell’Oms nell’assecondare i silenzi di Pechino. “Ho ancora salvato sul mio cellulare un tweet che l’Oms fece il 14 gennaio, in cui le autorità cinesi negavano l’evidenza della trasmissione da uomo a uomo del Coronavirus”, aveva detto, senza menzionare un’idea di riforma.

Oggi invece, nell’intervista rilasciata all’organo di stampa indiano, accusa in modo più chiaro l’Oms, unendosi al coro di chi sostiene che l’Agenzia delle Nazioni Unite per la Salute debba essere rinnovata una volta rientrata l’emergenza, nonostante in Italia – dove al fianco del ministro Speranza siede proprio un rappresentante dell’Oms in qualità di consulente, il virologo Walter Ricciardi – il governo non si è mai lamentato del suo funzionamento. A partire dall’esplosione della pandemia, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite ha ricevuto diverse critiche, tra cui quella di essersi fidata troppo dei dati forniti dalla Cina, come faceva notare anche Amendola citando il Tweet del 14 gennaio. Bisognerà infatti aspettare fino al 30 dello stesso mese perché l’Oms lanci il primo vero campanello d’allarme sul virus. Prima delle dichiarazioni del ministro, dagli esponenti dell’esecutivo giallo-rosso non è mai arrivato nessun annuncio sulla volontà di chiedere una riforma dell’Organismo Onu.

Leggi anche:

1. “Vi spiego cosa intendevo quando ho detto che la Lombardia aggiusta i numeri sul Covid”: Cartabellotta a TPI / 2. Spostamenti tra regioni, la decisione del Governo: via libera dal 3 giugno / 3. Mancata zona rossa Alzano-Nembro, la Procura sembra aver già deciso e dà ragione a Fontana ma la legge dice altro

4. Coronavirus, il disastro perfetto della Liguria: la “piccola Lombardia” di cui nessuno parla / 5. Crisi economica: gli Usa hanno speso più di tutti. Italia sopra la media Ue / 6. Coronavirus, l’Oms: “Mancano 900 milioni di dollari per finanziare la risposta alla pandemia”

 

Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Politica / Processo Open Arms, Matteo Salvini assolto perché il fatto non sussiste
Politica / Caso Open, prosciolti Renzi e gli altri 10 imputati. Il leader di Iv: “Nessuno chiederà scusa”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Dobbiamo aumentare le spese militari almeno fino al 2% del Pil”
Politica / Dago a TPI: “Tranquilli, prima o poi, i fasci arriveranno al pettine”
Economia / Ernesto Maria Ruffini lascia l'Agenzia delle Entrate
Politica / “Soldi dal Venezuela al M5S”, l’articolo era diffamatorio e Casaleggio Jr va risarcito: definitiva la sentenza della Corte d’Appello di Milano