Covid, decisivo un colloquio con il presidente dell’Iss: così il premier Conte si è convinto a varare norme più restrittive
Covid, un colloquio con Brusaferro ha convinto Conte a varare il Dpcm
È stato un colloquio che Conte ha avuto con il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro a convincere il premier a varare nuove norme più restrittive, che poi si sono palesate nell’ultimo Dpcm anti-Covid varato lo scorso 25 ottobre. Il presidente del Consiglio, infatti, fino all’ultimo ha tentato di evitare nuove misure restrittive, ma poi si è dovuto arrendere ai numeri che gli sono stati illustrati dai tecnici. A svelare il retroscena è il Corriere della Sera, secondo cui la svolta è arrivata nella serata di venerdì 23 ottobre quando il premier ha incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.
Il presidente dell’Iss non ha fornito indicazioni particolari al premier, ma ha mostrato il rapporto settimanale stilato dall’Iss e dal ministero della Salute in cui si emergeva un “quadro di estrema sofferenza, soprattutto in alcune Regioni” che richiedeva misure tempestive e stringenti “per invertire la curva dei contagi e scongiurare il rischio di trovarsi di fronte all’inevitabilità di un lockdown” a ridosso delle festività natalizie. Da qui, la decisione di chiudere palestre, cinema e teatri, riducendo l’attività di bar e ristoranti, sostanzialmente per indurre i cittadini, pur non obbligandoli, a rimanere a casa. Le nuove misure, infatti, non si basano tanto sul numero di contagi che possono essersi verificati in un luogo piuttosto che in un altro, ma sul concetto che, togliendo “tentazioni” agli italiani, è più facile convincerli a non uscire, limitando al minimo i contatti.
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