Covid, il dietrofront dell’Alto-Adige: chiusi bar, ristoranti e negozi, coprifuoco dalle 20 alle 5
Covid, dietrofront Alto-Adige: chiusi bar, ristoranti e negozi, coprifuoco 20-5
Sembrano lontani i tempi in cui, in concomitanza dell’ultimo Dpcm anti-Covid che prevedeva la chiusura di bar e ristoranti alle 18, l’Alto Adige sfidava il Governo tenendo tutto aperto: adesso la provincia autonoma ha deciso di imporre un lockdown “soft” rispetto a marzo e aprile. In Alto Adige, infatti, resteranno chiusi bar, ristoranti, negozi e pasticcerie. Ma non solo: è stato anche deciso un coprifuoco, dalle 20 alle 5, con le solite eccezioni di necessità e urgenza. Lo ha deciso il governatore Arno Kompatscher, che con un’ordinanza in vigore da oggi a mezzanotte fino al 22 novembre ha imposto una nuova stretta a causa dell’aumento dei contagi da Coronavirus. Oltre ai provvedimenti già descritti, la provincia autonoma ha deciso che le scuole superiori e l’università nelle prossime tre settimane osserveranno la didattica a distanza.
“Il documento che abbiamo approvato oggi in una riunione straordinaria della Giunta è in linea con il documento nazionale dell’8 ottobre che aveva previsto diversi scenari. Ci siamo orientati su questo documento, ma attualmente la situazione con l’aumento esponenziale dei contagi ci impone di limitare i contatti interpersonali. Non tutti si sono attenuti alle regole e sono stati disciplinati, pertanto dobbiamo procedere con divieti, a tutela del sistema sanitario e per mantenere la scuola in presenza”, ha spiegato Kompatscher. “Siamo riusciti a passare abbastanza bene l’estate, anche meglio di quanto potevamo immaginare, ma la seconda ondata ci ha sorpresi per velocità e intensità”.
Dopo aver sottolineato in più occasioni l’autonomia di fronte ai Dpcm del governo, ora la provincia di Bolzano diventa dunque la prima a imporre misure molto più restrittive ai suoi cittadini. Il semi-lockdown introdotto in Alto Adige, infatti, ricalca molto quelli introdotti in Germania e nella vicina Austria. Solo due settimane fa, invece, lo stesso Kompatscher rifiutava di adeguarsi alle norme nazionali, spiegando che non servivano nuovi provvedimenti. Il 26 ottobre, inoltre, si era deciso addirittura di prolungare l’orario di apertura dei locali. Oggi, però, la situazione è profondamente cambiata.
Nell’ultimo giorno, su 2.279 tamponi effettuati, nella provincia autonoma sono stati rilevati 437 nuovi contagiati dal Covid-19. Il rapporto tra contagiati e casi testati è del 45 per cento. I pazienti Covid ricoverati nei normali reparti ospedalieri sono 223, 70 quelli nelle strutture private convenzionate e 84 in isolamento nella struttura di Colle Isarco. Quelli in terapia intensiva, invece, nelle ultime 24 ore sono aumentati da 17 a 23.
Le nuove regole in Alto Adige
Durante le ore di coprifuoco, si potrà uscire di casa solo per ragioni di lavoro, salute e per motivi urgenti. Tutti i locali devono chiudere: consentito solo l’asporto fino alle 20 e il servizio a domicilio fino alle 22. Chiusura anche per i negozi: fanno eccezione solo alimentari e beni di consumo giornaliero, come farmacie, tabaccherie ed edicole. Chiusi anche gli alberghi, che potranno ospitare solo persone in viaggio per motivi di lavoro. I mezzi di trasporto pubblici potranno essere riempiti fino al 50 per cento della capienza, che comunque sarà diminuita per la mancanza degli studenti delle scuole superiori che resteranno a casa. Le elementari e le medie rimarranno invece con insegnamento in presenza. Annullata qualsiasi manifestazione aperta al pubblico, così come sono vietate tutte le feste, anche private, oltre a riunioni e assemblee. Consigliato lo smartworking, così come è fortemente raccomandato limitare i contatti a lavoro, scuola e spesa. Consentito solo lo sport individuale all’aperto, mentre l’attività prosegue esclusivamente per gli atleti professionisti e le squadre che giocano nei massimi campionati.
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