Cosa prevede la legge di Bilancio 2023: tutte le misure
La prima manovra del governo Meloni è stata approvata ufficialmente dal Senato, dopo la fiducia: i voti favorevoli sono stati 107 (erano stati 109 per la fiducia), i contrari 69 e uno è stato l’astenuto. “Missione compiuta” per il titolare delle Finanze, Giancarlo Giorgetti: “Il bilancio che abbiamo presentato rispetta gli impegni presi con gli elettori e ha maturato prima la fiducia dei mercati e delle istituzioni europee e ora ancora più importante, quella del Parlamento. Prudenza, coerenza e responsabilità costruiscono fiducia”. La legge di Bilancio per il 2023, da 35 miliardi, è così legge.
Ecco le principali misure della manovra varata da Montecitorio che vale 35 miliardi di euro, di cui 21 finanziati in deficit: flat tax, taglio del cuneo fiscale, stretta sul Reddito di cittadinanza, pensioni minime, congedi. La voce di spesa principale, circa due terzi dell’intera manovra, è quella contro il caro-energia.
Oneri azzerati e sconti alle imprese: le misure per l’energia
La manovra impiega 21 miliardi per l’energia. Rafforzato il credito d’imposta per le imprese, si allarga la soglia Isee per le famiglie per accedere ai bonus sociali. Cambia la tassa sugli extraprofitti.
na delle principali voci di entrate della manovra è il contributo di solidarietà richiesto alle imprese dell’energia che dovrebbe garantire un incasso per 2023 di poco superiore ai 2,5 miliardi. La tassa sugli extra profitti prevede un contributo del 50% sull’imponibile Ires e sull’incremento medio superiore al 10% sui quattro anni precedenti (2018-2021). Il contributo sui profitti delle società energetiche è dovuto “se almeno il 75 per cento dei ricavi del periodo d’imposta antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023” deriva dalle attività di produzione e vendita di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi. Le società interessate dal versamento del contributo sono circa 7 mila.
Pensioni, quota 103 per evitare la Fornero. Opzione donna per poche. Rivalutazioni parziali
Possibilità molto limitate per chi nel 2023 voglia andare in pensione in anticipo: quota 103, la nuova misura transitoria che sostituisce quota 100, in attesa di una vera riforma della legge Fornero, include solo chi ha almeno 41 anni di contributi e 62 anni di età, e Opzione Donna mantiene la possibilità solo per chi ha almeno 60 anni, l’età si riduce di uno o due anni solo in caso di figli. La rivalutazione deve accontentarsi delle risorse a disposizione, premia comunque gli assegni medio-bassi. Le minime mettono a segno un aumento fino a 600 euro, ma solo per gli ultrasettantacinquenni e con una copertura limitata al 2023.
Reddito di cittadinanza e reddito alimentare
Nel 2023 il Reddito sarà versato ai percettori abili al lavoro per sette mesi anziché per otto, come stabiliva il disegno di legge di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri. L’ulteriore stretta comporta un aumento dei risparmi che salgono da 743 milioni di euro a 958 milioni di euro.
Arriva anche la decadenza automatica dal beneficio nel caso in cui non si accetti la prima offerta di lavoro: salta la parola “congrua”, ma serve ancora un decreto per definire il tipo di offerta non rifiutabile.
Inoltre, i ragazzi tra 18 e 29 anni che non hanno completato la scuola dell’obbligo, per ricevere il reddito di cittadinanza sono tenuti a iscriversi a percorsi formativi o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo scolastico.
Novità assoluta è il reddito alimentare, un fondo sperimentale da erogare “ai soggetti in condizioni di povertà assoluta” ,”pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, da prenotare mediante una applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili”.
Lo prevede un emendamento alla legge di bilancio approvato in commissione. La dotazione è di 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 e le modalità attuative saranno affidate a un decreto del ministero del lavoro.
Fisco, condono e stralcio delle mini-cartelle: 12 sanatorie
Il governo l’ha chiamata “tregua fiscale” e ha inserito nella Manovra un folto pacchetto di norme che riguardano il rapporto tra Fisco e contribuenti. Tra i dodici condoni previsti, c’è il colpo di spugna per i debiti erariali sotto i 1.000 euro per il periodo 2000-2015. Eccezione per i Comuni: potranno scegliere se annullare o meno i crediti.
Regime forfettario e flat tax
Sale da 65.000 a 85.000 euro la soglia di ricavi e compensi che consente ai lavoratori autonomi di accedere all’imposta forfettaria del 15%. Esordio per la flat tax nella forma ‘incrementale’. Per gli autonomi che non aderiscono al regime forfettario, si applica la tassa piatta del 15% sugli aumenti di reddito calcolati rispetto ai tre anni precedenti.
Per i redditi fino a 35 mila euro il cuneo fiscale è ridotto di due punti percentuali, mentre per i redditi fino a 25 mila euro il taglio del cuneo è di tre punti. I premi produttività fino a 3 mila euro sono tassati al 5%.
Pensioni e opzione donna
Si avvia per il 2023 ‘quota 103’ che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica. Chi decide di restare in servizio può scegliere di non avere il versamento dei contributi previdenziali che quindi restano in busta paga.
I trattamenti per gli over 75 salgono a 600 euro. Si tratta di un ‘aumento transitorio’ che si applica per il solo 2023, e che con ogni probabilità sarà riconfermato. Sono circa 5,5 milioni i soggetti interessati e il costo dell’intervento ammonta a 270 milioni di euro.
Si modifica il meccanismo di rivalutazione delle pensioni rispetto a quanto previsto nel disegno di legge di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri.
Superbonus, mutui, mobili: gli interventi per la casa
Torna il capitolo dei bonus edilizi. In tandem con il decreto Aiuti quater, la Manovra detta il nuovo calendario per sfruttare il Superbonus 110% anche nel 2023: solo in specifici casi che riguardano i condomini, per gli altri scenderà infatti al 90%. L’anno prossimo si potranno detrarre al 50% le spese fino a 8mila euro per frigoriferi&Co con il prolungamento del bonus mobili. Sui finanziamenti per l’acquisto, si allungano le misure a vantaggio dei giovani e torna la possibilità di passare dal variabile al fisso. Tutti i dettagli
I bonus
La 18App di Renzi va in soffitta e arriva un doppio binario per incentivare i neo maggiorenni ad andare al cinema o a teatro, o comprare libri: una “Carta della cultura Giovani” per quelli in un nucleo familiare con Isee fino a 35mila euro; una “Carta del merito“, ai maturati con 100 centesimi. Mezzo miliardo in un Fondo per sostenere l’acquisto di beni alimentari alle famiglie con Isee fino a 15mila euro, c’è anche la sperimentazione del Reddito alimentare: distribuzione dell’invenduto dei supermercati agli indigenti. Il bonus psicologo viene esteso anche agli anni 2023 e 2024 e successivi. Il limite sale a 1.500 euro a persona (nel 2022 era di 600 euro a persona con parametrazione alle diverse fasce Isee entro i 50.000 euro). Basso, alla luce dell’interesse registrato nel 2022 (accolta una domanda su dieci per limiti di risorse), il tetto complessivo di spesa: 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni decorrere dal 2024.
Giovani: carta cultura e carta del merito
Al posto del vecchio bonus, nascono la carta cultura giovani e la carta del merito. La prima erogherà 500 euro ai diciottenni che provengono da famiglie con un Isee fino a 35mila euro, la seconda andrà a tutti i giovani, a prescindere dal reddito familiare, che raggiungeranno il massimo dei voti alla maturità.
Pos: resta tutto come adesso
Tornano le multe per gli esercenti che rifiutano i pagamenti con carta e scompare il tetto dei 60 euro, mentre viene istituito un tavolo per “valutare soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro”. Senza un accordo, sarà dovuto “da parte dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e di schemi di pagamento, per l’anno 2023, un contributo straordinario pari al 50 per cento degli utili, al netto degli oneri fiscali, derivanti dalle commissioni e da altri proventi per le transazioni” sotto i 30 euro.
Tetto al contante: 5.000 euro
L’innalzamento del tetto al contante resta a 5.000 euro, a partire dal primo gennaio 2023. Alla fine, la norma non è stata stralciata per allinearci agli altri paesi europei dove i tetti al contante sono più alti o non ci sono affatto.