Sondaggi, il Coronavirus premia i grandi partiti: ecco chi vincerebbe se si votasse oggi
Sondaggi, il Coronavirus premia i partiti più grandi
Se gli italiani dovessero votare oggi alle Politiche, a guadagnare più consensi sarebbero i grandi partiti, Lega e Pd, che da questa prima fase di epidemia di Coronavirus escono avvantaggiati, a discapito dei più piccoli: lo rivela un recente sondaggio dell’Osservatorio Swg che comprende, tra i vari aspetti, anche un capitolo dedicato alle intenzioni di voto.
Il primo partito rimarrebbe la Lega, che raccoglierebbe il 31 per cento dei consensi – lo 0,4 per cento in più rispetto al sondaggio Swg del 6 marzo – ma comunque il 3 per cento in meno se confrontato alle elezioni europee dello scorso anno; il Pd in tempi di Coronavirus raggiungerebbe il 20,5 per cento dei consensi, un punto percentuale in più rispetto al 19,6 di inizio mese. Il Movimento cinque stelle, invece, perderebbe solo lo 0,2 per cento, fermandosi al 13,2 per cento, che comunque non arresta la sua decrescita.
Fratelli d’Italia resterebbe stabile al 12 per cento, un risultato che raddoppia quello delle Elezioni europee di maggio 2019. Calano di qualche punto percentuale Forza Italia (5,5 per cento), la Sinistra (3,5 per cento) e Italia Viva di Matteo Renzi, che se si votasse oggi guadagnerebbe 3,2 per cento, al di sotto della soglia di sbarramento del 5. Il partito fondato a novembre da Carlo Calenda, Azione, si fermerebbe al 2,9 per cento.
Lo stesso sondaggio Swg relativo alle preferenze su Pd e Lega rivela che la maggioranza degli italiani è favorevole alle misure restrittive varate dall’esecutivo per far fronte all’emergenza Coronavirus. “Oggi solo pochissime persone pensano che si stiano prendendo misure eccesive mentre la maggior parte della popolazione sta facendo i conti con abitudini e ritmi di vita che sono cambiati repentinamente”, si legge nel rapporto dell’istituto.
In particolare, aumenta la tendenza ad evitare gli altri. In una sola settimana la scelta di tenere lontane le altre persone è diventata maggioritaria: se durante i primi giorni di marzo solo il 38 per cento delle persone “cercava di mantenere le distanze dagli altri”, adesso questa percentuale è salita al 68 per cento.
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