Coronavirus, il governo valuta proroga delle chiusure per altri 15 giorni con alcune deroghe minime
Il 3 aprile scadrà il provvedimento del 22 marzo scorso, attualmente in vigore, e sarà firmato il nuovo decreto
Coronavirus, il governo valuta proroga delle chiusure per altri 15 giorni con alcune deroghe minime
Il governo sta valutando l’ipotesi di proroga delle chiusure totali e i divieti di spostamento per altre due settimane, valutando alcune minime deroghe per le aziende. Lo riporta il Corriere della Sera, anticipando il piano dell’esecutivo in vista del 3 aprile quando scadrà il provvedimento del 22 marzo scorso, attualmente in vigore e sarà firmato il nuovo decreto. Dopo la conferma della ministra Azzolina sulla proroga della chiusura per le scuole, che ieri ha definito “certa”, Palazzo Chigi va verso la decisione di mantenere anche gli altri divieti.
Se i numeri dei contagi resteranno quelli che abbiamo visto in questi giorni, un nuovo Dpcm sarà firmato il 3 aprile e le misure attualmente in vigore saranno prorogate fino al 18 aprile. Il governo si riserva comunque di effettuare un monitoraggio costante che possa portare a una valutazione rispetto ad alcune deroghe per le aziende: si valuterà con imprenditori e sindacati se possano esserci dei settori produttivi che possano cominciare a ripartire, pur mantenendo le regole del distanziamento sociale.
Rimarrà invece l’obbligo per tutti di rimanere a casa, con la prospettiva di tornare a una vita normale tra alcune settimane e forse addirittura qualche mese. Quanto accadrà a maggio sarà decisivo per capire quando potrebbe essere dichiarata la fine dell’emergenza. La linea del governo, secondo il pezzo del Corriere a firma di Margherita De Bac e Fiorenza Sarzanini, è stata condivisa con il presidente Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, che ieri durante una conferenza stampa hanno dichiarato: “L’epidemia ha rallentato il suo cammino, ma non è opportuno interrompere le misure di contenimento”. Un passo fondamentale, secondo gli esperti, è portare il valore dell’indice di contagiosità (R0, erre-zero) sotto l’1. In quel momento per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagiato.
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