Le misure allo studio per la fase 2: uscite scaglionate per età, ristoranti da metà maggio
Le misure allo studio per la fase 2: uscite scaglionate per età, ristoranti da metà maggio
Il governo è al lavoro in questi giorni per studiare le misure della “fase 2“, che regolerà le graduali riaperture. A guidare l’esecutivo in questa fase sarà una nuova task force di 17 esperti guidata da Vittorio Colao, ex numero uno di Vodafone e Rcs, e divisa in cinque gruppi di lavoro: attività produttive, socialità, mobilità, innovazione tecnologica, sanità. Ma come sarà regolato il graduale ritorno alla normalità dopo la pandemia del Coronavirus? Le ipotesi sul tavolo degli esperti prevedono diversi punti, tra cui ci sono le uscite scaglionate per età (con i più anziani che escono di casa per ultimi), e un’app per la tracciatura dei positivi. Rimarranno in vigore inoltre le due regole fondamentali: la distanza inter-personale di almeno un metro e l’uso di mascherine e guanti.
Uscite scaglionate per età, residenze e sussidi per gli anziani
La parola chiave, secondo quanto anticipato dal Corriere della sera oggi, sarà “scaglionati”. L’età sarà importante e gli ultimi a poter uscire di casa saranno i cittadini over 70, soprattutto quelli con patologie croniche. Al tempo stesso, per mettere i più anziani “al riparo dall’afa e dall’isolamento, che può avere effetti devastanti a livello psicologico”, come ha specificato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, serve “un vero e proprio piano di interventi”. A tracciare il piano per l’uscita di chi ha più di 70 anni nel comitato tecnico scientifico sarà il professor Roberto Bernabei, specialista di gerontologia. “Un aiuto dovrà arrivare anche dai servizi sociali che conoscono le situazioni di rischio”, dice Zampa. “Anche perché con l’arrivo del caldo dovremo prevedere l’assistenza in apposite residenze e sussidi per chi non avrà la possibilità di vivere in condizioni accettabili”.
L’app per tracciare i positivi al Coronavirus
Tra le prime misure al vaglio dell’esecutivo c’è quella di un’app dove ciascuno può registrarsi, inserendo i propri dati e la propria situazione sanitaria, ad esempio specificando se è stato sottoposto al test oppure al tampone. L’applicazione costituirebbe una sorta di archivio telematico, sostituendo l’autocertificazione cartacea, e aiuterebbe a tracciare i positivi al Covid-19. In questo modi si potrà mappare la situazione della popolazione e monitorare gli spostamenti dei cittadini, ma anche le “fragilità” delle persone più esposte. L’altro strumento per mappare la popolazione sarà quello dei test sierologici.
Industrie, negozi e uffici
Per la riapertura di industrie e uffici nella fase 2, l’ipotesi è quella di misure per “scaglionare gli orari di ingresso e di uscita” ed evitare assembramenti davanti ai luoghi di lavoro, ma soprattutto per alleggerire il carico dei mezzi pubblici, che rimangono il punto debole del piano. Negozi e uffici dovranno essere dotato di erogatori del disinfettante, mentre l’ingresso nei negozi avverrà a scaglioni in base anche alla grandezza dei locali: 40 metri quadri sarà la misura di riferimento minima. Nei locali di queste dimensioni potrà entrare solo un cliente per volta, per quelli oltre 40 metri quadri l’accesso sarà regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, laddove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
Le tempistiche
La data chiave per l’inizio della fase 2 è il 4 maggio, quando scadranno le misure dell’ultimo Dpcm firmato da Conte. L’ultima settimana di aprile si valuterà di riaprire, con i protocolli di sicurezza, i settori produttivi più esposti alla concorrenza estera. Ma alcune attività riapriranno più avanti. Bar e ristoranti potrebbero riaprire il 18 maggio, probabilmente solo su prenotazione. Il campionato di calcio dovrebbe riprendere il 31 di maggio ma a porte chiuse. Per tornare al cinema e al teatro potremmo dover aspettare Natale, mentre a marzo 2021 ci sarà il via libera per discoteche e stadi.
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