Il Pd propone la Covid-Tax: un contributo di solidarietà versato da chi ha redditi più alti
Delrio e Melilli: "Chi ha reddito superiore a 80mila euro verserà per sostenere le famiglie rese povere dal Coronavirus". La polemica delle opposizioni
Coronavirus, Pd vuole la Covid-Tax: contributo solidarietà da redditi più alti
Una nuova proposta del Pd solleva un fiume di polemiche e scatena le reazioni delle opposizioni: stiamo parlando della cosiddetta Covid-Tax, ovvero un contributo di solidarietà versato dai cittadini con reddito superiore a 80mila euro per rilanciare l’economia messa in ginocchio in queste settimane dall’emergenza Coronavirus in Italia. La proposta è arrivata alla Camera stamattina, venerdì 10 aprile 2020, per bocca di Graziano Delrio e Fabio Melilli, rispettivamente capigruppo dem a Montecitorio e nella Commissione Bilancio.
“I cittadini con redditi più elevati di 80mila euro – hanno spiegato i due esponenti Pd nel presentare la loro proposta di una Covid-Tax – dovranno versare un contribuito di solidarietà che inciderà sulla parte eccedente tale soglia. La somma versata sarà deducibile e andrà da alcune centinaia di euro fino a decine di migliaia per redditi superiori al milione. Il gettito atteso è 1,3 miliardi annui”. La proposta di contributo riguarda sia il 2020 che il 2021. L’obiettivo, chiaro, è di aiutare tutte quelle famiglie che – a causa del lockdown imposto dal Governo per frenare l’avanzata della pandemia da Coronavirus – versano adesso in condizioni di povertà.
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“Ci sono famiglie – hanno detto ancora Delrio e Melilli – che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessità: c’è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini. Un grande e solidale Paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa”. Il provvedimento, qualora venisse accolto dalle altre forze politiche, si affiancherebbe al decreto con cui l’esecutivo ha recentemente stanziato oltre 400 milioni di euro per finanziare i buoni spesa nei vari Comuni dell’Italia.
Ma le opposizioni, come già anticipato, sono già sul piede di guerra. Molto critica la posizione di Forza Italia, con la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini, che definisce la Covid-Tax proposta dal Pd una “Coronatassa”. Il Partito democratico, ha continuato Gelmini, “esce allo scoperto, vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani per far fronte all’emergenza Coronavirus“. Il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, su Twitter invece ha scritto: “Ai nostri partner di governo in 24 ore ho sentito no alla riapertura graduale delle imprese, no all’attivazione del sostegno europeo tramite il Mes e sì alla patrimoniale. Auguri Italia!”. Anche il leader di Cambiamo!, Giovanni Toti, si è detto contrario: la Covid-Tax viene definita “una tassa in più per i redditi medio-alti, un modo per affossare anche coloro che per ora riescono a sopravvivere”.
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