Coronavirus, Bernini chiede la quarantena anche per il viceministro Sileri: “Ha viaggiato con i 56 italiani rimpatriati dalla Cina”
La risposta del viceministro della Salute alla richiesta della capogruppo al Senato di Forza Italia: "Metterei a rischio mio figlio?". E la stoccata: "Andiamo a cena in un ristorante cinese, mi farebbe piacere"
Coronavirus, Bernini chiede la quarantena anche per il viceministro: “Ha viaggiato con i 56 dalla Cina”
La capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini, ha chiesto che il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, venga messo in quarantena come è stato fatto per gli altri 56 italiani rimpatriati in Italia da Wuhan, città cinese focolaio del Coronavirus.
Secondo la senatrice, il medico e senatore del Movimento 5 Stelle dovrebbe essere messo in isolamento perché ha viaggiato insieme agli italiani che si trovavano in Cina e perché ha avuto contatti con il 29enne ricoverato in ospedale risultato positivo al test dopo giorni senza sintomi di contagio.
“Leggo le dichiarazioni del viceministro Sileri, secondo cui sarà allungata di qualche giorno la quarantena alla Cecchignola per tutti i nostri connazionali che sono stati in contatto con il paziente italiano risultato positivo al Coronavirus dopo qualche giorno dal rientro dalla Cina”, dice Anna Maria Bernini.
“Mi chiedo preoccupata – e lo feci presente inascoltata lunedì sera al vertice di Palazzo Chigi – perché lo stesso Sileri, che ha fatto con loro il viaggio di ritorno in aereo da Wuhan, non è stato sottoposto alle stesse misure precauzionali, visto che ha trascorso molte ore insieme al giovane contagiato che, pur avendo già contratto il virus, era asintomatico. È una domanda che mi sento di porre alle autorità sanitarie, e spero di essere rapidamente rassicurata”.
Il viceministro di Roberto Speranza ha risposto alla capogruppo al Senato di Forza Italia con un lungo post Facebook corredato da una foto del figlio.
“Esistono protocolli severi, condivisi e rispettati da tutti coloro che ogni giorno rischiano la propria incolumità per aiutare gli altri, per senso di dovere, qualunque esso sia. protocolli del mondo scientifico”, spiega Sileri.
“Sarebbe come dire che non siamo in grado di gestire emergenze, che lo Stato è insicuro che non garantisce. Che tutti coloro che con coraggio hanno lavorato a questa operazione ne hanno sottovalutato i rischi. Che i protocolli di massima sicurezza non la garantiscono!”.
“Per finire – precisa il viceministro alla Salute, – visto che si fa riferimento a me, posso solo aggiungere altre due cose: la prima è la foto allegata e sicuramente per lui non prenderei alcun rischio che non sia controllato”.
“La seconda cosa – prosegue il medico e senatore del Movimento 5 Stelle – forse meno interessante del resto, il tampone del sottoscritto ed il test per il nuovo Coronavirus è Negativo. Quindi serena. Possiamo salutarci anche con contatto e magari tutti insieme andare a cena in un ristorante cinese, così conosci la mia famiglia e, sono sincero, mi farebbe piacere”.