Coronavirus: 5 deputati hanno chiesto e ottenuto il bonus partita iva da 600 euro
Coronavirus: 5 deputati hanno chiesto il bonus partita iva da 600 euro
Cinque deputati hanno chiesto e ottenuto il bonus partita iva da 600 euro, poi elevato a 1000, messo a disposizione del governo per sostenere il reddito di autonomi e partite iva durante l’emergenza Coronavirus. A darne notizia è la Direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps, una struttura creata dal presidente Pasquale Tridico con l’obiettivo di scovare e scoraggiare truffe ai danni del sistema previdenziale. La vicenda, riportata dal quotidiano La Repubblica, secondo cui tra i richiedenti del bonus oltre ai 5 parlamentari vi è anche un noto conduttore tv, è destinata a far scalpore, seppur in assenza di qualsiasi tipo di irregolarità. I cinque deputati, infatti, avevano tutti i requisiti per chiedere e ottenere il bonus e non hanno commesso alcun reato.
Il fatto è tuttavia deplorevole da un punto di vista etico dal momento che un parlamentare guadagna uno stipendio netto di oltre 12mila euro e inoltre può godere di tutta una serie di agevolazioni e benefit, mentre il bonus era destinato alle famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza economica causata dall’epidemia di Covid-19. Sui social, intanto, monta la rabbia. Decine di utenti, infatti, chiedono a gran voce che l’identità dei 6 beneficiari del bonus, i 5 parlamentari più il conduttore televisivo, che comunque non fa parte di un’istituzione, venga svelata. Per motivi di privacy, infatti, l’Inps non ha divulgato i nomi di coloro che hanno incassato il bonus da 600 euro.
Secondo La Repubblica, dalle prime indagini sarebbe emerso che i cinque di Montecitorio sarebbero tre deputati della Lega, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva. Inoltre, nella vicenda sarebbero coinvolti addirittura duemila persone tra assessori regionali, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci.
Le parole di Di Maio
Sulla vicenda durante la giornata di oggi è intervenuto il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Oggi la Repubblica parla di 5 Parlamentari, di 5 poveri furbetti che durante la pandemia hanno avuto il coraggio di avanzare richiesta allo Stato per avere il bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi e alle partite iva in difficoltà – le sue parole su Facebook -. Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente”.
“Questa pandemia ha fatto danni economici senza precedenti. Ci sono state persone che hanno perso il lavoro, aziende che hanno visto il proprio fatturato scendere in maniera drastica, attività che hanno chiuso senza più riaprire. E questi 5 personaggi invece di rispondere al popolo che li ha eletti hanno ben pensato di approfittarne – ha proseguito Di Maio – i nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore. Non importa di quale forza politica siano espressione. Mi auguro che anche le altre forze politiche la vedano come noi”.
Le parole di Salvini
Matteo Salvini, oltre a condannare il comportamento dei deputati, ha accusato l’Inps. “Che un parlamentare chieda i 600 euro destinati alle partite Iva in difficoltà è una vergogna. Che un decreto del governo lo permetta è una vergogna ma che l’Inps abbia dato quei soldi è una vergogna”. Poi ha aggiunto: “Chiunque siano i deputati, procedere con l’immediata sospensione”.
Le parole di Zingaretti e Delrio
“Posso dire che è una vera vergogna?”, ha scritto su Facebook il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Mentre il capogruppo dem alla Camera Graziano Delrio aggiunge: “Non possono essere ammessi comportamenti simili da parte di eletti in Parlamento, soprattutto dinanzi alle difficoltà e alle sofferenze vissute da così tanti italiani in questi mesi. Restituiscano subito gli importi e chiedano scusa al Paese”.
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