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Cosa c’è dietro le dimissioni di Vito dal Copasir: “Pronto un accordo tra Forza Italia e Meloni”

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Giorgia Meloni ed Elio Vito. Credit: Ansa

La notizia era nell’aria già da ieri sera. Poco fa è arrivata la conferma: “Mi sono dimesso dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica” ha annunciato il deputato di Forza Italia (FI) e ormai ex componente del Copasir, Elio Vito, tramite un tweet sul suo profilo social. “Non è più tollerabile, in un organo così importante ed in un momento così delicato, una situazione non corrispondente alla legge, con alla presidenza un esponente della maggioranza. Ma non ero io quello che si sarebbe dovuto dimettere”, conclude il deputato azzurro, facendo riferimento a Raffaele Volpi, il presidente del Comitato.

Tutto risolto, dunque? Manco per niente. Zero le reazioni anche dal Quirinale, pure dopo l’appello di lunedì scorso di Giorgia Meloni per un suo intervento, sulla scia di quanto anticipato da TPI la scorsa settimana. “Il Colle non potrebbe mai mettersi contro i Presidenti di Camera e Senato” spiegano ambienti di altissimo livello istituzionale. Il problema però è che sia la Casellati che Fico hanno lasciato il pallino in mano ai partiti, il che in un paese come l’Italia equivale a dire “fate come vi pare”.

Ed ora? Si ritorna a guardare alla dimissioni odierne di Vito: “Se anche gli altri componenti del Copasir ora si dimettessero seguendone l’esempio” spiegano in Transatlantico “si potrebbe eleggere il nuovo Copasir magari proprio con Vito Presidente”. “A Giorgia piacerebbe, tra i due c’è un ottimo rapporto, sono molto amici e Vito è molto ben visto anche dal Quirinale” spiega chi conosce bene entrambi.

D’altra parte le sue dimissioni potrebbero finalmente sbloccare l’impasse. “E visto che nel nuovo Copasir la metà dei componenti andrebbe a Fratelli d’Italia sarebbe difficile per Giorgia Meloni sostenere di volere anche la Presidenza”. Quindi darebbe luce verde ad un’accordo politico con Forza Italia, partito molto più “digeribile” della Lega dalle parti di Fdi. Per questo sono in molti a scommettere che la “mossa del cavallo” di Vito sia stata molto lungimirante.

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