M5S, nello Statuto di Conte no certificazioni esterne sulla regolarità dei voti online
Oggi è il “Conte day”, ma state tranquilli che nemmeno stavolta mancheranno le polemiche in casa Cinque Stelle. Stamattina il trumpiano “Giuseppi” ha fatto sapere urbi et orbi dalle pagine dei soliti giornaloni (come se fossero ancora in grado di dettare l’agenda al paese) quale sarà il suo “pensiero”.
All’interno dell’ampia intervista (al Corriere della Sera, ndr) c’è una dedica particolarmente affettuosa all’eterno rivale Luigi Di Maio, attuale ministro degli Esteri: “Non dobbiamo lasciare la politica solo ai mestieranti, alla categoria dei soliti noti, la politica è di tutti”, dice Conte assicurando che “il Movimento cambierà volto, ci saranno tante nuove figure, capaci e competenti che daranno il loro contributo”.
“Ad esempio, sono rimasto sinceramente sorpreso del patrimonio di capacità che ho trovato nei gruppi parlamentari”, osserva l’ex premier. “Ho ascoltato gli eletti del Movimento con attenzione e ho scoperto risorse preziose, piene di competenze e ideali, rimaste nascoste troppo a lungo, che ora vanno valorizzate. Scordatevi l’epoca dei personalismi. Sarà un Movimento corale. Tutti dovranno sentirsi partecipi di questo progetto”.
Insomma, il primo vero obiettivo di Conte sarà quello di sfilare i gruppi parlamentari dal controllo di Di Maio e lanciare volti nuovi: un modo fin troppo elegante per far fuori la vecchia guardia, incarnata, guarda caso, in larga parte proprio dal titolare della Farnesina, ex capo politico dei pentastellati.
Nel frattempo in casa M5S non mancheranno le polemiche nemmeno sulla votazione odierna. In molti ricordano come le consultazioni su Rousseau prevedessero la certificazione da parte di una società tecnica esterna che, insieme al notaio, garantiva la correttezza della procedura di voto, oltre che alcuni aspetti fondamentali come: a) che non ci fossero state modifiche alla piattaforma che potessero compromettere la regolarità del voto; b) che non ci fossero stati accessi non consentiti ai server; c) che non ci fossero state modifiche ai dati; d) che l’area voto sulla piattaforma fosse stata regolarmente accessibile per tutta la durata delle votazioni.
Questa certificazione avveniva ad opera di un organismo indipendente ed era determinante perché garantiva la qualità dei risultati del voto sia da intrusioni esterne che da eventuali attività interne. Nel caso del voto su Skyvote, invece, tutto questo sembra non avvenire.
A quanto si apprende, infatti, la certificazione della società tecnica esterna per il voto effettuato su Skyvote garantisce solamente che non ci siano state intrusioni anomale dall’esterno, ma nulla dice su tutto il resto. E tra le varie modifiche apportate in extremis allo Statuto poco prima del voto è stato depennato l’obbligo di effettuare in futuro la certificazione della regolarità del voto da parte di un organismo tecnico indipendente ed esterno per le tipologie di voto come quello dell’assemblea iscritti (tipologie che comprendono, ad esempio, la modifica dello Statuto o la ratifica del presidente).
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