Conte: “Se fossi stato al governo avrei fatto molte telefonate a Putin” | VIDEO
Il leader M5S: "Indegno che oggi Scholz venga censurato dal Parlamento europeo per aver chiamato il presidente russo"
“Se fossi stato al governo io, avrei fatto molte telefonate a Vladimir Putin”. Lo ha detto Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, commentando la risoluzione pro-Ucraina del Parlamento europeo che “si rammarica” per la recente telefonata fatta dal cancelliere tedesco Olaf Scholz al presidente russo.
Il testo è stato approvato ieri, giovedì 28 novembre, con i voti favorevoli degli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Pd (a eccezione di Strada e Tarquinio, che si sono astenuti), mentre Lega, Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana hanno votato contro.
“Scholz viene ostracizzato per aver fatto una telefonata a Putin. Allora sapete cosa dico a tutti? Che se io fossi stato al governo lo avrei massacrato di telefonate Putin, ogni giorno, per costringerlo a sedersi a un tavolo. Non per cedere dei territori dell’Ucraina ma per convincerlo che era suo interesse recuperare un ruolo nella comunità internazionale e rinunciare a questa folle aggressione”, osserva oggi Conte, intervenendo agli Stati generali della Ripartenza, organizzati a Bologna dall’Osservatorio economico sociale Riparte l’Italia.
“Trovo scandaloso, indegno, che ci sia la censura al cancelliere Scholz per aver fatto una telefonata a Putin”, commenta il leader M5S. “All’indomani dell’aggressione di Putin, che abbiamo tutti condannato, io colsi subito ai toni e dalle modalità usate nei suoi confronti (‘subumano’, ‘criminale di guerra’) che si stava rinserrando un fronte con dei comparti, penso all’industria degli armamenti, al deep state degli Stati Uniti, per non parlare del governo inglese e di tutta la filiera succedanea europea, che avrebbe portato avanti una prospettiva militare perché bisognava ammazzare la Russia”.
“È ovvio – prosegue Conte – che bisognasse porsi il problema della difesa, però dal lessico utilizzato era chiaro che quella era una prospettiva militare di non ritorno, sconfitta militare della Russia, escalation militare a oltranza. Il sistema mediatico occidentale è stato di grandissimo accompagnamento. Qualunque voce fuori dal coro è stata massacrata, compreso il sottoscritto. E il risultato qual è? Se avessimo fatto quello che dicevamo, cioè iniziare a lavorare per una istanza negoziale, oggi avremmo avuto una soluzione. Ci dovremo arrivare per forza, se non vogliamo la terza guerra mondiale”.