Conte avverte Draghi: “Non canterei vittoria, sulla giustizia siamo tornati un’anomalia”
Conte avverte Draghi: “Non canterei vittoria, sulla giustizia siamo tornati un’anomalia”
“Riforma della giustizia? Non canterei vittoria, non sono sorridente sulla prescrizione, siamo tornati all’anomalia italiana. Chi canta vittoria su questa soluzione non trova il mio consenso. Se un processo svanisce per nulla per una durata così breve non può essere una vittoria per lo stato di diritto”. Lo ha detto l’ex premier Giuseppe Conte intervenendo nel corso del convegno nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria.
L’ex premier è critico nei confronti della riforma messa a punto dalla Ministra Cartabia, che ieri ha ottenuto il via libera del Cdm e il sì unanime dei Ministri grillini, i quali avevano in un primo momento minacciato l’astensione soprattutto per via del nodo relativo alla prescrizione. Ora la palla passa al Parlamento, dove Conte assicura che i grillini daranno battaglia, chiarendo però che l’intento non è quello di andare “contro Draghi” e il governo.
“Credo che nessuno debba permettersi di dichiarare che si vuole fare un attacco al governo Draghi se semplicemente si vuol fare politica e si vuole invocare la legittima dialettica democratica che si farà in Parlamento”, dice nell’intervista condotta dal cronista David Parenzo. “Mi spiace, me ne sono occupato personalmente nella mia attuale veste, non sono ancora il leader di nulla. Delle mediazioni erano state offerte, ci sono mille espedienti per assicurare una durata ragionevole dei processi accertando la verità. I principi costituzionali sono fondamentali, il M5s vecchio e nuovo dovrà rispettarli”, spiega.
Sull’alleanza del M5S con Pd e Leu, messa in standby dopo lo strappo con il garante del Movimento Beppe Grillo e lo stallo sulla leadership, spiega che parlarne in modo organico è ancora prematuro. “Veniamo da un’esperienza di lavoro di governo che ritengo molto proficua con il Pd e Liberi e Uguali. Questo orizzonte politico ci ha consentito di fare delle riforme importanti. Ma non ha senso oggi, nel quadro politico attuale, ragionare di alleanza precostituita anteponendola ai contenuti”, dice.
Eppure assicura di essere comunque al lavoro sui tanti appuntamenti amministrativi e territoriali, in cui “Pd e LeU sono gli interlocutori privilegiati”. Sul tema della leadership del M5S, spiega che il cantiere è ancora aperto ma di non potersi definire alla guida del partito. “Ci stiamo lavorando, è noto pubblicamente che stiamo cercando di afferrare il quadro di principi che consentirà al M5s di riprendere la sua forza propulsiva”, afferma. E avverte: “La leadership è una premessa indispensabile, chiarire i passaggi e i ruoli. Nell’ipotesi in cui venisse pienamente condiviso io ci sono, altrimenti no”.