Conte: “Con il Pd che sposa l’agenda Draghi non ci sono presupposti per dialogare”
“Pentito di aver fatto dimettere Draghi? Lo hanno capito tutti che voleva andarsene lui“, così il leader del M5S Giuseppe Conte a Ceglie Messapica, in Puglia, in occasione dell’ultima serata della kermesse organizzata da Affaritaliani.it. “Io mi assumo la responsabilità di aver incalzato per sei mesi il governo su una spirale recessiva che era già visibile in tutta la sua gravità a marzo“, ha continuato, ribadendo che “non c’è solo il bipolarismo Letta-Meloni”. “Ci siamo anche noi con le nostre battaglie sociali, per l’ambiente. Sarebbe sbagliato dare un’idea di un Paese diviso in due”, ha dichiarato Conte.
E sulla possibilità di ritrovare un’alleanza con il Pd dopo il voto, l’ex premier ha messo in guardia il governatore pugliese Michele Emiliano, che dallo stesso palco ha affermato: “Il mio dolore è grande perché se il centrosinistra e i 5Stelle avessero fatto un’alleanza alla quale io ho lavorato tanti anni in questa regione avremmo vinto in tutti i collegi”. Ma secondo Conte “se (il Pd) fa come manifesto della propria azione politica un’agenda Draghi, che non si sa dove è stata scritta, cioé il metodo delle emergenze che non prevede il confronto tra le forze politiche, beh non ci sono i presupposti per dialogare”.
Sull’ex alleato Luigi Di Maio il capo politico del Movimento ha espresso un certo rammarico per la rottura: “L’ho avuto al fianco in tantissime battaglie e se sono qui è soprattutto per quelle battaglie comuni che io sposai. Ma lui ha rinnegato tutto, anche le riforme che ha contribuito a realizzare”, ha ricordato, richiamando il dibattito sul reddito di cittadinanza. “Con un caro bollette e oltre 700 euro di costi in più nei prossimi mesi andiamo a togliere la protezione sociale? Vorrei ricordare che durante la pandemia c’è stato un assalto ai supermercati. Fui costretto a trovare un meccanismo per distribuire dei buoni pasto ai più indigenti. Qui si scherza con il fuoco. E lo fanno politici di mestiere che guadagnano 500 euro al giorno e si scatenano contro chi guadagna 500 euro al mese”, ha concluso l’ex primo ministro.