Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:38
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Conte ha ottenuto la fiducia con la maggioranza relativa in Senato: cosa succede adesso al governo

Immagine di copertina
Credit: Ansa foto

Conte ha ottenuto la fiducia con la maggioranza relativa in Senato

Il premier Giuseppe Conte, nella giornata di martedì 19 gennaio, si è sottoposto al voto del Senato, dove ha ottenuto la fiducia con una maggioranza relativa di 156 voti su 313 presenti. I contrari sono stati 140, gli astenuti 16. Fin dall’inizio, quello al Senato, si prospettava come un passaggio delicato e complesso per il premier: molti interlocutori, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, hanno infatti deciso di attendere, di rimanere alla finestra, aspettando il tavolo per il patto di legislatura che si aprirà nei prossimi giorni, con il quale il premier immagina di attirare nuovi parlamentari per rafforzare la propria maggioranza, con l’apertura su alcuni dossier, a cominciare da quello sulla legge elettorale proporzionale.

La lancetta dei senatori che gli ha votato la fiducia si è fermata intorno a quota 156, 5 senatori in meno di quota 161, che equivaleva alla maggiorana assoluta.

Cosa succede adesso

Come anticipato in questo articolo, ci sono diversi precedenti storici di governo con maggioranza relativa: da D’Alema a Berlusconi, da Moro a Fanfani. Conte andrà avanti indebolito ma non sconfitto: ci potrebbe essere spazio per rafforzare la maggioranza nelle prossime settimane, magari con un rimpasto che “stimoli” i responsabili a uscire allo scoperto.

Al presidente Mattarella l’ingrato compito di prendere atto della situazione, Italia Viva resta fuori dal perimetro della maggioranza, ma restando decisiva con l’astensione. L’altra ipotesi – quella che trova minore possibilità di realizzazione – è che Conte invece di tirare dritto con un governo indebolito, che avrebbe difficoltà ad affrontare provvedimenti che hanno bisogno in Parlamento della maggioranza assoluta, come lo scostamento di bilancio, decide di salire al Colle, si dimette, ottiene un reincarico e aa quel punto si lavora a un nuovo governo in cui responsabili vengono direttamente coinvolti con incarichi nell’esecutivo e si tenta di formare un gruppo di centro al Senato in grado di far superare al governo quota 161.

Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Politica / Processo Open Arms, Matteo Salvini assolto perché il fatto non sussiste
Politica / Caso Open, prosciolti Renzi e gli altri 10 imputati. Il leader di Iv: “Nessuno chiederà scusa”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Dobbiamo aumentare le spese militari almeno fino al 2% del Pil”
Politica / Dago a TPI: “Tranquilli, prima o poi, i fasci arriveranno al pettine”
Economia / Ernesto Maria Ruffini lascia l'Agenzia delle Entrate
Politica / “Soldi dal Venezuela al M5S”, l’articolo era diffamatorio e Casaleggio Jr va risarcito: definitiva la sentenza della Corte d’Appello di Milano